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domenica 17 ottobre 2010

E' ORA DI SCEGLIERE

Pubblichiamo la lettera con cui il sen. Giorgio Mele, esponente di primo piano della sinistra Pds-Ds e di Sinistra Democratica, ha aderito a Socialismo2000 e alla Federazione della Sinistra.



Mele, iscritto al Pci dal ‘70, ne ha diretto organismi territoriali e settori importanti come scuola e cultura a livello romano e nazionale, contribuendo particolarmente alla riforma della scuola elementare proposta dal Pci in Parlamento.Negli anni Ottanta cementò una amicizia politico-culturale con Cesare Luporini, che durò fino alla morte del grande filosofo marxista (1993).Dal ‘93, e per quasi dieci anni, ha diretto la componente interna della sinistra Pds prima e Ds poi; tra le altre iniziative politiche ha avuto particolare rilevanza la decisione del voto d’astensione contro l’ipotesi del governo D’Alema, dopo la caduta del governo Prodi.Senatore nella XIII legislatura (quando ha tra l’altro tentato una riforma del settore musicale, approvata al Senato ma affossata alla Camera) e nella XV (in cui è stato capogruppo della Commissione Esteri), al momento della costituzione del Pd, non condividendone la scelta, ha partecipato insieme a Cesare Salvi e Fabio Mussi alla nascita di Sinistra Democratica.Dopo una breve esperienza con Sinistra e Libertà, spiega qui le ragioni della sua adesione alla Federazione .

Caro Cesare,
ho deciso di aderire a Socialismo 2000 e di conseguenza alla Federazione della Sinistra. E’ stato l’esito di una lunga riflessione, perché non nascondo che in questi mesi sono stato toccato dalla tentazione di lasciar perdere, di partecipare alle vicende dalla sinistra da lontano, come fanno milioni di donne e uomini presi dallo sconforto di fronte alla incapacità di mettere in campo un progetto unificante che sappia rispondere alle sfide drammatiche e ai pericoli che corre tutti i giorni la democrazia italiana. Un progetto che sappia andare oltre la cura del proprio recinto. E per questo sappia far lievitare una alternativa al centrodestra.
Tira sull’Europa un pesante vento di destra che chiede alle forze di sinistra e democratiche un di più: un progetto che sia il contrario di quello perseguito nel recente e nel recentissimo passato che ha portato alla esplosione della sinistra italiana ritenuta inutile dagli elettori che infatti l’hanno buttata fuori dal parlamento.
Mai come in questo momento la sinistra deve saper coniugare autonomia e grande capacità unitaria. Poiché l’autonomia, specie per una forza che non ha più i consensi che la sinistra aveva negli anni 70, rischia di diventare sterile autoaffermazione di se stessa se non si connette con un grande processo unitario che investa tutto il paese. Questo vale in primo luogo per la classe operaia impegnata in una dura battaglia di civiltà e di potere a partire dalla grande e decisiva manifestazione della Fiom il 16 ottobre. Questo vale anche per il confronto per il governo del paese e mi convince ciò che è scritto nel documento preparatorio del vostro congresso in cui si propone l’esigenza di costruire un coordinamento unitario di tutte le opposizioni e per le elezioni politiche la proposta di una coalizione democratica “per sconfiggere Berlusconi e Bossi sulla base di un ripristino e di un rinnovamento della nostra democrazia”.
La mia adesione alla federazione della sinistra, infine, significa anche la ricerca difficilissima ma necessaria, di una modalità della partecipazione democratica che non riduca il cittadino della sinistra a fare il supporter del Leader di turno nella corsa alle primarie. La partecipazione è qualche cosa di più del tifo da stadio.
Giorgio Mele

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