Accade così che, ogni volta che Berlusconi è in difficoltà, giunge da parte di qualcuno di loro una ciambella di salvataggio. L’ultimo, sull’applicazione della legge Severino, è stato Violante, che era stato preceduto da Veltroni. Sostenere che la legge Severino non sia chiara, anzi chiarissima, è un’impresa impossibile. Sostenere la sua incostituzionalità è una cosa infondata e strumentale. Se lo fosse sarebbero, ad esempio, incostituzionali tutte le misure riduttive della ampiezza della immunità parlamentare che sono state via via adottate e sulle quali nessuno ha eccepito niente. Eppure, a parte i più sbracati soccorritori di Berlusconi come Violante, è il partito nel suo complesso ad apparire debole, incerto, succube dell’attacco dell’avversario. E così, nel nostro povero Paese (negli altri Berlusconi sarebbe in galera), si verifica l’altro straordinario miracolo in base al quale coloro, Berlusconi appunto e il Pdl, che dovrebbero tacere, chiedere scusa agli italiani, nascondersi per la vergogna di essere lestofanti e truffatori, possono dominare il dibattito politico, presentarsi nelle vesti di vittime e parti lese e continuare nell’opera di demolizione di quel poco che rimane di cultura istituzionale e coesione tra istituzioni dello Stato. Roba da matti!
Questa tesi (presumo che al Pd si giustifichino così) in base alla quale Berlusconi è un condannato, ma rappresenta comunque milioni di italiani, che forse poteva avere un senso in passato, è oggi una scusa, sbagliata e perdente. Berlusconi si è indebolito, la sua stella si è di molto offuscata anche agli occhi di quella piccola borghesia individualista che egli ha a lungo blandito nei suoi peggiori istinti. Sarebbe da vedere quanti di questi (e dei dirigenti che ora gli giurano fedeltà) , di fronte ad una offensiva decisa del fronte democratico, lo seguirebbero in avventure ricattatorie ed elettorali. Perché il Pd non lo sfida con sagacia e determinazione? Perché, può perdere?! Certo; ma, se gli italiani vogliono Berlusconi, è giusto che se lo tengano!; e sarà comunque stata scelta una strada di chiarezza che eviterà alla sinistra di ingrossare le file del movimento 5 stelle!
L’altro elemento giustificativo della tiepidezza del Pd sulla condanna di Berlusconi è la “difesa del quadro politico”, cioè il mantenimento del governo Letta: e qui siamo davvero, se possibile, ad un livello più basso del primo. Si fanno ingioiare al popolo della sinistra rospi grandi come le case e (ciò che più conta) si mette a repentaglio la tenuta democratica del Paese, per tenere in vita un governo che l’unica cosa che dimostra di saper fare è rinviare le decisioni in attesa di una (ipotetica) ripresa spontanea dell’economia internazionale.
Questa vicenda dell’abolizione dell’imu è allucinante e, anche, per certi versi spudorata. L’imu non è abolita. Sarà sostituita, il prossimo anno, da un’altra tassa, con un altro nome, presumibilmente, guardando a quanto accaduto in passato, più alta della precedente. E, ciliegina nella torta!, quello che si risparmia quest’anno, sarà compensato da un aumento delle imposte indirette, iva o altre. Conclusione (“tragica” per la sinistra!): un regalo ai ricchi (si sostituiscono imposte dirette con quelle indirette), un regalo a Berlusconi, in termini di successo personale e della sua politica!
Il pensiero (machiavellico, ma neanche tanto!) che egli in questo modo non potrà fare la crisi di governo, non solo è del tutto politicista, ma anche un calcolo sbagliato. La misura illusoria sull’imu potrà infatti essere tenuta in vita con la reiterazione del decreto e il “successo” del Pdl sarà indifferente alla eventuale scomparsa del governo.
Povera Italia, se non si costruisce una alternativa a questo modo di modo di intendere e fare la politica! Ci vuole una nuova, “grande”, forza della sinistra. La si potrà costruire però, si badi bene, non con estremistiche illusioni, ma con determinazione e “furbizia”, misurando, di volta in volta, i reali rapporti di forza.
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