Su quel che accade in Ucraina socializziamo questo commento del giornalista Silvestro Montanaro, autore del bel programma Rai "C'era una volta", raro caso di informazione e approfondimento fuori dal coro purtroppo cancellato dal palinsesto.
La Crimea e' russa. Lo e' storicamente, culturalmente, economicamente. Fa parte intimamente della leggenda della Grande Madre Russia. E' sul suo sangue, nella resistenza durata quasi un anno, all'invasione nazista che si decidono le sorti della Seconda Guerra Mondiale, della stessa Russia e della libertà nel mondo. La sua annessione all'Ucraina negli anni sessanta fu puro fatto amministrativo, non rivendicazione autonoma di un popolo.
La cagnara dei media occidentali, serva e bugiarda come al solito, totalmente nelle mani dei potenti della grande finanza, racconta in queste ore che la Crimea e' stata invasa dai russi. Parla di violazioni, minaccia guerre e sfracelli, una nuova Guerra Fredda.
L' "occupazione" e' avvenuta in poche ore, meno di un giorno. Senza una sola vittima, un solo ferito ed un solo sparo. La "terribile violenza" vede la gente del territorio "occupato" in festa. Uomini e donne che si definiscono russi, perché russi sono e tali vogliono restare. La diplomazia occidentale promette di liberarli. Loro, lo hanno già fatto. E, nel caso, sono pronti a battersi contro i "liberatori".
Non ho particolari simpatie per Putin e, meno ancora, per il deposto presidente dell'Ucraina. Ciò detto e chiarito, la partita che si e' giocata e si continua a giocare sull'Ucraina ha fino in fondo i tratti della politica da western tipica del peggior Pentagono e del Dipartimento di Stato americano. Una politica folle ed avventurista che gia' tanti danni ha provocato nel mondo. Una politica che in questi giorni ha conclamato un nuovo principio che fa maledettamente a pugni con tutte le basi di cio' che e' democrazia. Da pochi giorni, infatti, i governi non si cambiano grazie a libere elezioni, ma a spallate di piazza. E che piazza, poi, nel caso ucraino. La peggior feccia del nazionalismo, del fascismo e dell'oligarchia ladrona ha nei fatti operato un golpe armato e violento. Se il presidente deposto era un farabutto, chi lo sostituisce veste gli stessi sporchi panni.
In un colpo solo, nella mente folle di chi ha spinto sull'acceleratore della crisi ucraina, si volevano cogliere più ed impossibili obiettivi. Conquistare un territorio ricco di manodopera a basso costo, prendere il controllo dei gasdotti ed oleodotti che da li' passano, azzerare il condizionamento russo sulle politiche europee, annientare lo sbocco russo sui mari caldi e quindi tutta la sua influenza sul Mediterraneo e sul medioriente, mettere in crisi l'influenza del Cremlino sull'intero Caucaso. Insomma, si voleva cambiare il mondo, in un colpo solo. Follia. A Putin e' stato sufficiente raccogliere la richiesta di aiuto che veniva dalla parte russa dell'Ucraina, spaventata dalla strana congerie golpista al governo di Kiev, per parare il colpo.
Seguiranno settimane e mesi di gelo internazionale e nuovi conflitti. A pagarne il prezzo saranno soprattutto gli europei che da un deterioramento dei rapporti con la Russia hanno molto da perdere. Ma forse era questo l'obiettivo vero degli strateghi a stelle e strisce. E pagherà un prezzo amarissimo il popolo ucraino. Il paese e' alla bancarotta e da questa non lo salveranno certamente i nuovi banditi ora al potere.Anzi. La crisi ucraina si riverserà sull'Europa che di problemi ne aveva già tanti. Un risultato straordinario per chi da anni sogna di far bottino sulla crisi dell'eurozona.
Intanto, saremo costretti a sorbirci la retorica prezzolata sull'invasione russa della Crimea. La stessa retorica prezzolata che ha salutato come guerra umanitaria la distruzione prima del'Iraq, poi della Libia. Quelle non erano invasioni? Un milione di morti e paesi rasi al suolo ed in ogni senso. Che schifo.
E sopporteremo il tutto in attesa di una nuova sapiente spallata, quella che deponendo il governo venezuelano, restituirà agli Stati Uniti il controllo del suo cortile di casa, il Sudamerica. Li', purtroppo, a costo di tanto sangue perché i chavisti,che pure hanno i loro torti, non accetteranno a cuor leggero un golpe modello ucraino.
E' troppo sperare che la costruzione della democrazia nel mondo, perché sia veramente tale e non lurida affermazione dell'arroganza di poteri occulti, sia liberata dai cowboys?
La cagnara dei media occidentali, serva e bugiarda come al solito, totalmente nelle mani dei potenti della grande finanza, racconta in queste ore che la Crimea e' stata invasa dai russi. Parla di violazioni, minaccia guerre e sfracelli, una nuova Guerra Fredda.
L' "occupazione" e' avvenuta in poche ore, meno di un giorno. Senza una sola vittima, un solo ferito ed un solo sparo. La "terribile violenza" vede la gente del territorio "occupato" in festa. Uomini e donne che si definiscono russi, perché russi sono e tali vogliono restare. La diplomazia occidentale promette di liberarli. Loro, lo hanno già fatto. E, nel caso, sono pronti a battersi contro i "liberatori".
Non ho particolari simpatie per Putin e, meno ancora, per il deposto presidente dell'Ucraina. Ciò detto e chiarito, la partita che si e' giocata e si continua a giocare sull'Ucraina ha fino in fondo i tratti della politica da western tipica del peggior Pentagono e del Dipartimento di Stato americano. Una politica folle ed avventurista che gia' tanti danni ha provocato nel mondo. Una politica che in questi giorni ha conclamato un nuovo principio che fa maledettamente a pugni con tutte le basi di cio' che e' democrazia. Da pochi giorni, infatti, i governi non si cambiano grazie a libere elezioni, ma a spallate di piazza. E che piazza, poi, nel caso ucraino. La peggior feccia del nazionalismo, del fascismo e dell'oligarchia ladrona ha nei fatti operato un golpe armato e violento. Se il presidente deposto era un farabutto, chi lo sostituisce veste gli stessi sporchi panni.
In un colpo solo, nella mente folle di chi ha spinto sull'acceleratore della crisi ucraina, si volevano cogliere più ed impossibili obiettivi. Conquistare un territorio ricco di manodopera a basso costo, prendere il controllo dei gasdotti ed oleodotti che da li' passano, azzerare il condizionamento russo sulle politiche europee, annientare lo sbocco russo sui mari caldi e quindi tutta la sua influenza sul Mediterraneo e sul medioriente, mettere in crisi l'influenza del Cremlino sull'intero Caucaso. Insomma, si voleva cambiare il mondo, in un colpo solo. Follia. A Putin e' stato sufficiente raccogliere la richiesta di aiuto che veniva dalla parte russa dell'Ucraina, spaventata dalla strana congerie golpista al governo di Kiev, per parare il colpo.
Seguiranno settimane e mesi di gelo internazionale e nuovi conflitti. A pagarne il prezzo saranno soprattutto gli europei che da un deterioramento dei rapporti con la Russia hanno molto da perdere. Ma forse era questo l'obiettivo vero degli strateghi a stelle e strisce. E pagherà un prezzo amarissimo il popolo ucraino. Il paese e' alla bancarotta e da questa non lo salveranno certamente i nuovi banditi ora al potere.Anzi. La crisi ucraina si riverserà sull'Europa che di problemi ne aveva già tanti. Un risultato straordinario per chi da anni sogna di far bottino sulla crisi dell'eurozona.
Intanto, saremo costretti a sorbirci la retorica prezzolata sull'invasione russa della Crimea. La stessa retorica prezzolata che ha salutato come guerra umanitaria la distruzione prima del'Iraq, poi della Libia. Quelle non erano invasioni? Un milione di morti e paesi rasi al suolo ed in ogni senso. Che schifo.
E sopporteremo il tutto in attesa di una nuova sapiente spallata, quella che deponendo il governo venezuelano, restituirà agli Stati Uniti il controllo del suo cortile di casa, il Sudamerica. Li', purtroppo, a costo di tanto sangue perché i chavisti,che pure hanno i loro torti, non accetteranno a cuor leggero un golpe modello ucraino.
E' troppo sperare che la costruzione della democrazia nel mondo, perché sia veramente tale e non lurida affermazione dell'arroganza di poteri occulti, sia liberata dai cowboys?
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