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Detto questo le immani responsabilità
della Cgil non esimono il sindacato di base dal fare la sua parte.
Chi,come I Cobas e la Cub, non ha voluto lo sciopero del sindacato di
base del sei e si è perfino rifiutata di sedere ad un tavolo comune del
sindacato di base ha commesso un impedonabile errore, un errore che
nasce dalla sottovalutazione della crisi e dei suoi effetti. La rinuncia
allo sciopero e a costruire piazze e piattaforme alternative è un
segnale di debolezza, da ceto politico obsoleto e autoreferenziale è la
pretesa di costruire un movimento europeo antiliberista senza prima
rafforzare l'opposizione allo stesso in casa propria.
Non pensiamo che i vari Tiboni e
Bernocchi si vadano a rileggere Lenin, basterebbe rinunciare a tanta
supponenza e insipienza ammettendo che la mancata convocazione dello
sciopero per il sei è un colossale errore politico che qualche presidio
davanti al parlamento , presidio di pochi militanti, certo non
cancellerà. Per queste ragioni ,con piattaforme e piazze alternative a
quelle della Cgil, molte realtà Cobas scioperaranno il giorno sei
consapevoli che per combattere la crisi bisogna stare dentro il
conflitto e il conflitto si materializza anche nel mese di agosto.
niente sembra avere insegnato il 14 dicembre 2010 , quando il Cobas ha
lasciato soli gli studenti in lotta contro la riforma dell'università,
un errore che ha sancito l'arretramento di tutte le istanze proprio del
mondo della conoscenza
federico giusti
cobas pubblico impiego
federico giusti
cobas pubblico impiego
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