venerdì 7 settembre 2012

D’Alema prenota governo con Casini Non chiamatela boutade di Andrea Colombo, Gli Altri


Complimenti sentiti a Massimo D’Alema. Tra i tanti che, nel suo partito e oltre, si destreggiano con le mezze parole, dicono e non dicono, affermano perentori per poi smentire sdegnati, proprio lui, la volpe coi baffetti, ha deciso di parlare chiaro in un’intervista al Corriere e spiattellare la sua verità con pochissime perifrasi. Cosa vuole Massimo D’Alema, che nel Pd non è precisamente l’ultimo arrivato? Vuole un sistema elettorale che permetta di stringere alleanze dopo le elezioni e non prima, giusto per non pagare pegno ove il gruppo dirigente decidesse di veleggiare in direzione opposta a quella desiderata dai suoi elettori. «In tutto il mondo si fanno dopo», dichiara con la consueta spocchia. A parte che non è vero, resterebbe comunque da spiegare perché per una ventina d’anni lui e il suo partito dai molti nomi abbiano sostenuto a spada tratta il contrario…
Particolari ininfluenti. L’importante è che Massimino fortissimamente vuole l’alleanza con l’Udc. Delle smentite di Nichi Vendola o dei posizionamenti tattici del suo segretario non gliene può fregare di meno, e stavolta proprio non lo si può accusare di tenerceli i propri intendimenti: «Bersani ha spiegato che vogliamo l’unità dei progressisti con Sel ma riteniamo che il governo debba nascere dall’alleanza con i moderati». Traduzione in italiano corrente: “Checché ne dica Bersani il nostro obiettivo è annettere Sel prima delle elezioni e fare il governo con Casini dopo le elezioni”.
Basta così? Macchè. Il geniaccio del botteghino vuole anche, e anzi soprattutto, una politica in assoluta continuità con quella di Monti. «Non intendiamo smontare le riforme», e chi ha da capire capisca. Vuole che a dare l’incarico di formare il governo, dopo le elezioni, sia Giorgio Napolitano, anche se l’agenda assegnerebbe il delicato compito al suo successore, e pretende pure un marchingegno elettorale che, giocando sulle dimensioni delle circoscrizioni coniugate con la soglia di sbarramento, tenga fuori dal Parlamento i rompiscatole. Cosa mai Sel troverà di utile per la sinistra nell’alleanza con chi coltiva progetti simile resta inspiegato.
Certo, si può dire che le opinioni di Massimo D’Alema impegnano solo D’Alema Massimo e che il Pd può tranquillamente non seguire le sue indicazioni. Basta riuscire a non mettersi a ridere mentre lo si dice…

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