Ha presentato la sua lista Possiamo che farà
parte della coalizione di sinistra insieme a L'Altra Europa-Umbria.
Docente di economica, ex dirigente del Pd in rotta con Renzi su legge
elettorale e Job Act. Tutti i rumor la portano alla guida della
coalizione. Primo affondo al Governo della Marini
Ha lasciato la direzione nazionale del Pd perchè non ne poteva più del "renzismo rampante".
Ha lasciato il Pd perchè tutto si poteva accettare "meno che quel job
act" che toglie diritti e futuro. Ha lasciato il Pd perchè non "aveva
più senso restare come minoranza in partito dove decide tutto il
leader". Ha lasciato il Partito Democratico perchè sogna di contribuire,
in Umbria e nel resto d'italia, a far nascere non "una nuova sinistra,
ma una sinistra nuova". Ha lasciato il Pd nazionale per via delle leggi
elettorali (Italicum e Umbricellum) che allontanano i cittadini alla
partecipazione pubblica e che allo stesso tempo "mortificano la
democrazia".
Ed ora tutti i rumors, interni ed esterni alla sinistra d'alternativa, la danno in pole-position
- per curriculum, coraggio e anche per una dialettica sicuramente
accattivante - per essere il candidato alla presidenza della Giunta
regionale sostenuta da due movimenti di sinistra: L'Umbria per l'Altra
Europa (la nuova dicitura del movimento L'Altra Europa con Tsipras) e
Possiamo (che si ispira al movimento di piazza Podemos che sta andando
forte in Spagna). La sfidante da sinistra della presidente Catiuscia
Marini, al 99 per cento, è la professoressa di economia dell'Università
di Perugia, Rita Castellani.
L'ex dirigente nazionale del Pd - area Civati - si
è presentata al momento come portavoce della lista Possiamo nel giorno
della presentazione del movimento politico. Ma anche la presenza del
professor Volpi sembra avallare la sua imminente candidatura. Alla
domanda se sarà lei a sfidare la Marini ha così risposto: "Siamo tutti
candidabili perchè per formare la sinistra nuova serve coraggio e
generosità". Poi aggiunge altro: "Chiunque sarà il candidato presidente
non sarà un leader ma un interprete di questo movimento". Tutto ma
proprio tutto porta a lei: resta in pista Cajarelli (sindacalista Cgil)
ma con sempre meno possibilità. Le parole chiave di Possiamo: lavoro,
diritti, umbria solidale, welfare ma anche sviluppo sostenibile, più
reddito e una migliore scuola in Umbria.
"La nostra associazione - ha spiegato Rita Castellani -
nasce per contribuire ad una proposta di Governo dell'Umbria che sia
davvero nell'interesse di tutti noi, cittadini che non intendono venire
meno ai doveri, ma neanche a rinunciare i diritti che qualificano una
realtà regionale. Cittadini che con molta umiltà e altrettanta
determinazione, cercano risposte ai loro bisogni in una sinistra nuova,
come avviene in altri Paesi europei. Ci mettiamo da subito a
disposizione di un progetto politico che anche in Umbria pretende di
farsi subito coalizione elettorale, sulla base di punti programmatici
condivisi con le forze che a quell'AltraEuropa hanno già guardato e
continuano a guardare".
L'attacco politico più forte della quasi candidata presidente della sinistra è riservato alla Marini e al suo governo:
"E' evidente che il modello umbro ha bisogno di un cambiamento
significativo dopo tutti i dati negativi riguardanti la nostra economica
regionale. Ma questa necessità di cambiamento viene negata dalla
presidente Marini che rivendica anzi la continuità con la sua 'buona
amministrazione'. Nessuna discontinuità è rivendicata dal Pd, tra
Leopolde e piani programmatici della Regione che vengono rinviati al
mittente, vuoi dalla Commissione Europea, come è successo con il piano
rurale, vuoi dal Governo, per il piano del paesaggio". Il nuovo nemico
per il 31 maggio viene da sinistra per il centrosinistra e si va a
sommare al Movimento 5 Stelle e la coalizione del cambiamento di Ricci.
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