Tutte le sere alle 22, gli sfollati
partecipano all’assemblea del campo; inizialmente l’intento era quello
di risolvere i problemi di convivenza dovuti alla situazione, ora è
divenuta un’assemblea di discussione proto politica, punto centrale
dell’attività del campo. L’assemblea è sovrana, tutte le decisioni prese
collegialmente diventano il decalogo delle regole di convivenza del
campo e sono insindacabili. Il momento assembleare assume anche
importanza fondamentale per la gestione dei problemi e per la
risoluzione dei conflitti nati dalla convivenza forzata nel campo. Il
tessuto sociale del campo è molto variegato; il 90% è composto da nuovi e
vecchi migranti (dal sud e dal sud del mondo, specialmente maghreb). Il
quartiere circostante è un quartiere di case popolari gestite dal
comune e dalla regione. Tutto questo non crea problemi alla comunità del
campo, anzi, nella necessità della convivenza forzata, si stanno
creando processi di solidarietà interetnica. Il rapporto di fiducia che
si è creato tra noi e la popolazione ci permette di gestire il campo con
una marcata impostazione politica, senza nascondere le nostre
provenienze e le nostre impostazioni di metodo, di contenuto e di
pratiche. La solidarietà non è solo sentita, ma anche teorizzata e
praticata nell’ottica di una riorganizzazione sociale in previsione
anche della fine dell’emergenza e della ricostruzione di reti sociali
che potranno fungere da volano nella ripartenza della vita “normale”. Il
campo è la dimostrazione che un altro modello di gestione
dell’emergenza non solo è possibile, ma anche necessario. Le psicologhe
dell’ASL, l’amministrazione, il parroco e tante altre realtà che abbiamo
incontrato, sottolineano la straordinaria esperienza del campo di
Fossoli che sta diventando per tutti un modello di gestione
dell’emergenza funzionante e auspicabile, con metodologie di gestione
tutte nuove, sperimentali, ma ormai consolidate in questa straordinaria
esperienza di auto organizzazione consapevole.
giovedì 21 giugno 2012
TERREMOTO: Libera Repubblica di Fossoli. Un nuovo modello di gestione dell’emergenza di Andrea Ferroni
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