Il decreto Salva-Italia varato dal governo Monti con il voto del Pd e del Pdl, gli stessi che oggi sostengono il governo di Enrico Letta, prevedeva il blocco per due anni (2012/2013) della rivalutazione delle pensioni. Gli interessati sono circa 6 milioni sui 16 che percepiscono l’assegno pensionistico. L’ammontare dell’adeguamento al costo della vita mediamente è stato nei due anni di circa 1.000 euro. Quando sarà riattivata la rivalutazione questi 1.000 euro non verranno recuperati e di conseguenza il monte-pensioni annuo verrà diminuito per tutta la vita. Per memoria il blocco
della rivalutazione ha colpito tutti quei pensionati con un importo mensile lordo di pensione pari a 1.486,29 euro che al netto diventano 1.217.
Di fatto anche i sindacati hanno fatto finta di protestare. Quasi a giustificare questo taglio si disse che si erano colpite le cosiddette pensioni d’oro attraverso un ulteriore prelievo pari al 5% della parte eccedente i 90.000 euro lordi annui, al 10% oltre i 150.000 e al 15% oltre i 200.000. La platea degli interessati era modesta, infatti quelli con pensioni superiori ai 90.000 euro erano appena 33.000 e quelli con pensioni superiori ai 200.000 euro poco più di 1.200. Il prelievo in questione avrebbe portato nelle casse dello Stato una cifra modesta, poco più di 25 milioni di euro, egualmente la decisione era stata venduta e percepita come un atto di giustizia sociale. Bene, è di oggi la notizia che questo prelievo viene a cadere perché secondo la Consulta violerebbe la Costituzione in quanto “irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini”. Credo non ci siano commenti. E’ veramente immorale che ci sia un intervento a favore dei percettori di pensioni d’oro mentre invece si siano potuti tranquillamente prelevare 6 miliardi da pensioni il cui importo supera di poco i 1.200 euro e addirittura aumentare l’età per la pensione creando ad esempio il dramma degli esodati. Si sa che sono in corso molte discussioni per rimettere mano sulle pensioni. Stanno pensando ad un prelievo del 4% su tutte le pensioni superiori a 1.000 euro al mese....(testo integrale su www.liberazione.it)
della rivalutazione ha colpito tutti quei pensionati con un importo mensile lordo di pensione pari a 1.486,29 euro che al netto diventano 1.217.
Di fatto anche i sindacati hanno fatto finta di protestare. Quasi a giustificare questo taglio si disse che si erano colpite le cosiddette pensioni d’oro attraverso un ulteriore prelievo pari al 5% della parte eccedente i 90.000 euro lordi annui, al 10% oltre i 150.000 e al 15% oltre i 200.000. La platea degli interessati era modesta, infatti quelli con pensioni superiori ai 90.000 euro erano appena 33.000 e quelli con pensioni superiori ai 200.000 euro poco più di 1.200. Il prelievo in questione avrebbe portato nelle casse dello Stato una cifra modesta, poco più di 25 milioni di euro, egualmente la decisione era stata venduta e percepita come un atto di giustizia sociale. Bene, è di oggi la notizia che questo prelievo viene a cadere perché secondo la Consulta violerebbe la Costituzione in quanto “irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini”. Credo non ci siano commenti. E’ veramente immorale che ci sia un intervento a favore dei percettori di pensioni d’oro mentre invece si siano potuti tranquillamente prelevare 6 miliardi da pensioni il cui importo supera di poco i 1.200 euro e addirittura aumentare l’età per la pensione creando ad esempio il dramma degli esodati. Si sa che sono in corso molte discussioni per rimettere mano sulle pensioni. Stanno pensando ad un prelievo del 4% su tutte le pensioni superiori a 1.000 euro al mese....(testo integrale su www.liberazione.it)
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