Il 22 maggio scorso la Camera, trasformatasi per la 37esima volta in sartoria personale del premier, ha cucito una norma che ha tutto l'aspetto di un vestito fatto a posta per sanare le pendenze di Mondadori con il fisco. L'effetto è stato quello di far risparmiare all'azienda di Berlusconi, sottraendoli allo Stato, 165 milioni di euro.
I favori fiscali di cui ha beneficiato la Mondadori grazie alle norme ad hoc approvate dall'esecutivo, sono un atto gravissimo, una vera e propria alterazione delle regole di mercato. Uno schiaffo in faccia agli italiani onesti. Emerge ancora una volta l'enormità del conflitto di interessi del presidente del Consiglio e la natura corporativa di un governo che si preoccupa degli interessi del premier dimenticando gli italiani.
Secondo Bossi, Berlusconi e Tremonti il 5% è quanto devono pagare i grandi evasori nel nostro paese. Peccato che gli italiani in regola con il fisco paghino oltre il 43%. Fa senso sentir parlare di nuovo redditometro e di evasione fiscale e scoprire poi che il governo, per legge, la consente agli amici o alle aziende del premier. Si fanno favori fiscali a Mondadori ma si tagliano i soldi agli enti locali obbligandoli ad aumentare le tasse ai cittadini per continuare a garantire loro servizi essenziali. Si aiuta Mondadori e intanto l'economia italiana è maglia nera tra i paese sviluppati.
Dai banchi del Pd arriva quindi la richiesta di chiarimento. "Tremonti venga in parlamento e renda noto l'elenco delle aziende che hanno beneficiato, oltre alla Mondadori, dell'articolo 3 del decreto incentivi che ha offerto soluzioni per le controversie tributarie. Insomma, venga a smentire, se può, che sia stato un condono 'privato' per l'azienda della famiglia Berlusconi", chiede Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del Pd, il quale ricorda che "il gruppo dei Pd sollevò in Aula sdegnate e forti proteste contro quella norma proprio perché rappresentava un evidente caso di conflitto di interessi. Infatti, la Mondadori avrebbe incassato la sospensione della causa civile promossa dall'Agenzia delle Entrate. Tutto ciò avveniva mentre si chiedevano sacrifici al paese: ora Tremonti e l'intero Governo Berlusconi si prendano la responsabilità di spiegare questa gestione privata nel nostro sistema tributario".
Secondo Bossi, Berlusconi e Tremonti il 5% è quanto devono pagare i grandi evasori nel nostro paese. Peccato che gli italiani in regola con il fisco paghino oltre il 43%. Fa senso sentir parlare di nuovo redditometro e di evasione fiscale e scoprire poi che il governo, per legge, la consente agli amici o alle aziende del premier. Si fanno favori fiscali a Mondadori ma si tagliano i soldi agli enti locali obbligandoli ad aumentare le tasse ai cittadini per continuare a garantire loro servizi essenziali. Si aiuta Mondadori e intanto l'economia italiana è maglia nera tra i paese sviluppati.
Dai banchi del Pd arriva quindi la richiesta di chiarimento. "Tremonti venga in parlamento e renda noto l'elenco delle aziende che hanno beneficiato, oltre alla Mondadori, dell'articolo 3 del decreto incentivi che ha offerto soluzioni per le controversie tributarie. Insomma, venga a smentire, se può, che sia stato un condono 'privato' per l'azienda della famiglia Berlusconi", chiede Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del Pd, il quale ricorda che "il gruppo dei Pd sollevò in Aula sdegnate e forti proteste contro quella norma proprio perché rappresentava un evidente caso di conflitto di interessi. Infatti, la Mondadori avrebbe incassato la sospensione della causa civile promossa dall'Agenzia delle Entrate. Tutto ciò avveniva mentre si chiedevano sacrifici al paese: ora Tremonti e l'intero Governo Berlusconi si prendano la responsabilità di spiegare questa gestione privata nel nostro sistema tributario".
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