domenica 10 febbraio 2013

FERRERO: “Serve una radicale bonifica dell’Ilva”


“Serve una radicale bonifica dell’Ilva”


di Fabio Venere -
«Il governo ha fatto il difensore della famiglia Riva. Un po’ forte, dice? Allora, mettiamola così non ha collaborato con la magistratura». Lo dice, in quest’intervista concessa alla Gazzetta, il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ieri sera a Taranto per un’iniziativa elettorale.
Segretario, mesi fa, lei lanciò l’ipotesi di nazionalizzare l’Ilva. La pensa ancora così?
«Sì, certo. Ma il tema è come si fa una riconversione ambientale radicale in modo da garantire ambiente e lavoro. E per farla, si deve obbligare la famiglia Riva a mettere i soldi. Ma serve che ci sia una regia pubblica».
Che ruolo ha recitato l’esecutivo Monti?
«Il governo ha fatto il difensore della famiglia Riva. Un po’ forte, dice? Non ha mai collaborato con la magistratura. Non ha mai risolto il problema reale».
Eppure l’azienda sostiene che qualche intervento sia comunque in corso…
«Mi è del tutto chiaro che qualche passo in avanti è stato fatto ma questo è avvenuto, dopo le inchieste della magistratura. Il problema è che la situazione è così grave che non richiede interventi a singhiozzo. Ci vuole un lavoro serio, la gente deve smettere di morire dentro e fuori la fabbrica».
Dica la verità, cosa pensa davvero della famiglia Riva?
«In questi sedici anni di privatizzazione, la famiglia Riva ha avuto dei profitti enormi da quest’azienda. Nella nostra Carta Costituzionale è prevista la libertà d’impresa ma tutelando la vita umana».
Se la Corte costituzionale dovesse bocciare la legge «salva Ilva», quali scenari si aprirebbero?
«Vediamo, non voglio mettere il carro davanti ai buoi. Per una vera riconversione ambientale, non basta fare il “tira a molla” c’è bisogno di una regia pubblica. Invece di giocare a rimpiattino con la magistratura, il Governo elabori una politica industriale. Questo Paese ha i ricchi ed i potenti che fanno quello che vogliono e così si aumenta il disagio sociale. La politica deve mettere i vincoli ai potentati.Riva compreso».
Rifondazione comunista fa parte di Rivoluzione civile. Curzio Maltese su Il Venerdì di Repubblica sostiene che, essendo molto diversi tra voi, litigherete presto. In caso contrario, è pronto a fare pubblica ammenda.
«Penso che farà ammenda. Rappresentiamo partiti molto eterogenei ma è questa la grandezza della lista. È una sorta di fronte di liberazione nazionale».
Non sta esagerando?
«No. Bersani, Berlusconi e Monti ora litigano ma hanno governato un anno insieme facendo carne da macello dei diritti. È una lista contro le politiche neoliberiste ed ha politiche diverse. Considero questo molto positivo.
Non è una lista ideologica ma pone il tema del rovesciamento delle politiche economiche.
Al di là delle chiacchiere, tutti sono per il rispetto dei trattati. Il Sole 24 Ore di oggi (ieri,ndr) scrive che la produzione industriale è calata del 20 per cento. E questo è dovuto tutto alla riduzione del mercato interno.
Ovvero, le famiglie con i salari troppo bassi non ce la fanno a comprare quello che le aziende producano. Tutte queste politiche di austerità sono basate sull’esigenza dei sacrifici ma, invece, c’è una sovrapproduzione.
Alle famiglie mancano i soldi».
Cosa proponete?
«Una patrimoniale per le ricchezze sopra gli 800mila euro una tassa progressiva e pesante da cui tirar fuori 20 miliardi per fare un reddito sociale ai disoccupati, un tetto di 5mila euro agli stipendi dei parlamentari».
 
La gazzetta del Mezzogiorno

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