Nella storia repubblicana abbiamo avuto un partigiano Presidente (Pertini) che ancora rimpiangiamo ora invece abbiamo un Presidente partigiano!
La
saga continua. L’Uomo che più di ogni altro si espose già a suo tempo,
diventando lo sponsor maggiore di Mario Monti, ripete le gesta. Scontato
il riferimento al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che
dall’alto della visibilità che offre indubbiamente il pulpito della Casa
Bianca, sfodera la spada come Lancillotto e sfida tutto e tutti in
difesa dell’operato dell’ex premier. Gran parte dei media, schierati
come sempre con i più forti, almeno numericamente parlando, indicano
come destinatario del “messaggio” di Napolitano, il Pdl e lo stesso
Silvio Berlusconi. Su questo ci permettiamo, almeno parzialmente, di
dissentire. Sembra quasi che il solo anti- Montismo sia quello portato
avanti dal padrone di Mediaset!?
Non si può non avvertire come anche in questo caso si palesi una sorta di indifferenza nei confronti di quella Lista nata da poco tempo proprio con l’obiettivo principale di contrastare la deriva neoliberista di Monti, il cui nome è noto alle cronache come quello di Rivoluzione civile. Ma andiamo avanti… Più che di un “messaggio”, sarebbe più opportuno parlare di ingerenza, di atto forzato con l’intento di condizionare l’opinione pubblica, ovvero il Cittadino italiano che si appresta ad andare a scegliere il nuovo governo con le imminenti elezioni politiche. Ancora una volta la realtà, che i numeri condannano a sorte maligna, viene distorta e strumentalizzata. Non è il solo Berlusconi a subirne le conseguenze, ma tutti quei partiti e tutta quella parte della società italiana che non ha condiviso e non condivide l’operato dell’ex preside della Bocconi. Le ricadute socioeconomiche del suo nefasto trascorso governativo, ricadono tutt’oggi sull’intera Popolazione. Malgrado questo, sembra che si faccia di tutto per ignorarlo…
L’ennesimo intervento a gamba tesa, come neppure l’indimenticabile Cossiga un tempo sapeva fare, si è consumato dunque, durante i colloqui a Washington tra il presidente della Repubblica Italiana e quello Statunitense, Barack Obama. Napolitano ricorda, parlando all’amico d’Oltreoceano, (quasi fosse tutto passato e risolto!) come l’Italia si fosse trovata sull’orlo del disastro finanziario: “abbiamo dato priorità al risanamento finanziario, essendo arrivati sull’orlo del disastro, di un vero e proprio collasso finanziario”. Signor Presidente, ci consenta di chiederle… ma dove pensa che sia finito oggi il nostro beneamato paese?!
La politica ha bisogno di un bagno di umiltà, ma anche di chiarezza, e non ci sembra affatto di mostrarci irriverenti nell’avvertire un malessere interno al solo sentir pronunciare parole in difesa dell’operato di un uomo come Mario Monti, autentico “terminator” che nulla ha fatto se non finire il lavoro iniziato dal suo predecessore, tal Silvio Berlusconi! …E ancora non si dimostra appagato. Obama elogia il Napolitano “statista”, e questo ci pone di fronte al dubbio che abbia poca conoscenza degli statisti. Semmai non si può non sottolineare lo strano tempismo che ha segnato il viaggio negli States del presidente della Repubblica.
La cronaca ci consegna un colloquio avvenuto all’insegna tutta europea, o forse sarebbe meglio dire, tutta italiana, dove spicca il passaggio in cui lo stesso Napolitano afferma di “deplorare chi, dopo aver sostenuto il governo Monti per 13 mesi, ora offre un giudizio lapidario”. Così facendo, volenti o nolenti, si circoscrive la disputa elettorale a due soli schieramenti; come se, ripetiamo, esistesse solo Berlusconi ed il centrosinistra. (visto che la lista Monti è percentualmente lontana dall’ambire al massimo risultato). Per farla breve, tutto questo ricorda (guarda caso), quel “VOTO UTILE” tanto usato ed in voga “ai giorni nostri”.
Le parole pronunciate dal presidente della Repubblica non possono non esser capite nel giusto verso, specialmente quando ritorna implicitamente (ma altrettanto chiaramente) sull’operato di Monti, affermando come “l’Italia abbia fatto grandi progressi in questi 14 mesi, con la comprensione e l’aiuto di forze politiche diverse e questi progressi possono e devono continuare”. Non c’è bisogno di girare ancora intorno al vero significato contenuto nei colloqui americani di Napolitano… Se questo non è un vero e proprio “assist” per Mario Monti, che altro dovrebbe essere?
Ancora una volta la luce dei riflettori è stata spostata e allontanata da quelle che sono le vere problematiche in essere. Lo scopo è il solito, cioè quello di creare una cortina fumogena che possa proteggere, o addirittura nascondere, le negatività espresse dal precedente governo.
Non si può non avvertire come anche in questo caso si palesi una sorta di indifferenza nei confronti di quella Lista nata da poco tempo proprio con l’obiettivo principale di contrastare la deriva neoliberista di Monti, il cui nome è noto alle cronache come quello di Rivoluzione civile. Ma andiamo avanti… Più che di un “messaggio”, sarebbe più opportuno parlare di ingerenza, di atto forzato con l’intento di condizionare l’opinione pubblica, ovvero il Cittadino italiano che si appresta ad andare a scegliere il nuovo governo con le imminenti elezioni politiche. Ancora una volta la realtà, che i numeri condannano a sorte maligna, viene distorta e strumentalizzata. Non è il solo Berlusconi a subirne le conseguenze, ma tutti quei partiti e tutta quella parte della società italiana che non ha condiviso e non condivide l’operato dell’ex preside della Bocconi. Le ricadute socioeconomiche del suo nefasto trascorso governativo, ricadono tutt’oggi sull’intera Popolazione. Malgrado questo, sembra che si faccia di tutto per ignorarlo…
L’ennesimo intervento a gamba tesa, come neppure l’indimenticabile Cossiga un tempo sapeva fare, si è consumato dunque, durante i colloqui a Washington tra il presidente della Repubblica Italiana e quello Statunitense, Barack Obama. Napolitano ricorda, parlando all’amico d’Oltreoceano, (quasi fosse tutto passato e risolto!) come l’Italia si fosse trovata sull’orlo del disastro finanziario: “abbiamo dato priorità al risanamento finanziario, essendo arrivati sull’orlo del disastro, di un vero e proprio collasso finanziario”. Signor Presidente, ci consenta di chiederle… ma dove pensa che sia finito oggi il nostro beneamato paese?!
La politica ha bisogno di un bagno di umiltà, ma anche di chiarezza, e non ci sembra affatto di mostrarci irriverenti nell’avvertire un malessere interno al solo sentir pronunciare parole in difesa dell’operato di un uomo come Mario Monti, autentico “terminator” che nulla ha fatto se non finire il lavoro iniziato dal suo predecessore, tal Silvio Berlusconi! …E ancora non si dimostra appagato. Obama elogia il Napolitano “statista”, e questo ci pone di fronte al dubbio che abbia poca conoscenza degli statisti. Semmai non si può non sottolineare lo strano tempismo che ha segnato il viaggio negli States del presidente della Repubblica.
La cronaca ci consegna un colloquio avvenuto all’insegna tutta europea, o forse sarebbe meglio dire, tutta italiana, dove spicca il passaggio in cui lo stesso Napolitano afferma di “deplorare chi, dopo aver sostenuto il governo Monti per 13 mesi, ora offre un giudizio lapidario”. Così facendo, volenti o nolenti, si circoscrive la disputa elettorale a due soli schieramenti; come se, ripetiamo, esistesse solo Berlusconi ed il centrosinistra. (visto che la lista Monti è percentualmente lontana dall’ambire al massimo risultato). Per farla breve, tutto questo ricorda (guarda caso), quel “VOTO UTILE” tanto usato ed in voga “ai giorni nostri”.
Le parole pronunciate dal presidente della Repubblica non possono non esser capite nel giusto verso, specialmente quando ritorna implicitamente (ma altrettanto chiaramente) sull’operato di Monti, affermando come “l’Italia abbia fatto grandi progressi in questi 14 mesi, con la comprensione e l’aiuto di forze politiche diverse e questi progressi possono e devono continuare”. Non c’è bisogno di girare ancora intorno al vero significato contenuto nei colloqui americani di Napolitano… Se questo non è un vero e proprio “assist” per Mario Monti, che altro dovrebbe essere?
Ancora una volta la luce dei riflettori è stata spostata e allontanata da quelle che sono le vere problematiche in essere. Lo scopo è il solito, cioè quello di creare una cortina fumogena che possa proteggere, o addirittura nascondere, le negatività espresse dal precedente governo.
Franco Frediani
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