venerdì 8 febbraio 2013

Mobilità alternativa: nei serbatoi dei mezzi percentuali e non gasolio


di Stefano Vinti PERUGIA - Dai comunicati ufficiali si apprende che la “macelleria sociale” del governo continua. Il fondo del TPL destinato alla nostra regione di 5 – 6 milioni di euro (ma sono 5 o 6?) viene tagliato, ma riporteremmo a casa la stessa percentuale del 2012 (?!?).
Bene: questo sta a significare che d’ora in avanti treni e autobus in Umbria viaggeranno grazie alle percentuali del fondo nazionale TPL e non più con i milioni di euro contanti. Che l’Umbria fosse all’avanguardia nel campo della mobilità alternativa lo sapevamo ma che ora faremo il pieno con le percentuali al posto del gasolio non ce lo saremmo mai immaginato.
È evidente il maldestro tentativo di edulcorare una ripartizione delle risorse del governo che penalizza la nostra regione.
Il comunicato ufficiale ci dice che con i 99 milioni di euro, previsti nella bozza del decreto (attenzione, solo una bozza), “l’Umbria anche attraverso un’attenta riprogrammazione, consentirà di mantenere una buona parte dei servizi oggi erogati.”
Tradotto: si tagliano i servizi!
Quanto? Dove? Come? Lo vedremo, intanto è certo che si taglia il servizio pubblico e vedremo poi le ricadute sui livelli occupazionali. Chissà se la maggior parte dei sindacati se ne sono accorti?
Sembra proprio che esista una convergenza tra la furia privatizzatrice del governo Monti e tutti coloro che non vedono l’ora di smantellare il carattere interamente pubblico di Umbria Mobilità.
La Regione Umbria, inoltre, avrebbe dovuto richiedere, in sede di riparto delle risorse nazionali, che i crediti spettanti ad Umbria Mobilità nei confronti del Lazio, pari a 50 milioni di euro, le fossero stati direttamente assegnati senza disperderli nelle cloache dell’Urbe.
Ma forse è questa la chiave, la crisi finanziaria di Umbria Mobilità, che consentirà la sua svendita ai soliti noti.
P.S. Il fondo nazionale del TPL, sarebbe pari a 5 miliardi di euro. L’IMU ha fruttato alle casse dello stato 4 miliardi, esattamente quanto dato al Monte dei Paschi di Siena per tamponare il fallimento. Quindi l’investimento per il trasporto pubblico in Italia è quasi uguale al regalo fatto ai banchieri del MPS. Grandi!!!

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