sabato 1 febbraio 2014

Elezioni europee: una scelta di rottura



Rosaria Parrilla, Umbrialeft.it
PERUGIA – Non si tratta di una campagna elettorale fra chi è pro Europa e chi è anti Europa, ma semplicemente di una forte e radicale scelta di rottura con quell’attuale, perché così costruita non piace. Sì perché il sogno di un’Europa democratica tarda ad arrivare. Sono state queste le premesse di un incontro su “La lista Tsipras per un’altra Europa”, che si è tenuto ieri sera e promosso dall’associazione Umbrialeft.
Il confronto ha visto protagonisti esponenti nazionali del Prc, Fabio Amato, di Sel, Francesco Martone, e del movimento politico di Alba, Roberto Musacchio.
La discussione ovviamente ha riguardato le prossime elezioni europee, che si terranno a maggio, e la lista unitaria di cittadinanza per un’altra Europa a sostegno del greco Alexis Tsipras. Una lista, che anche in Italia sta raccogliendo sempre più consensi, contro l’Europa della diseguaglianza sociale, del Fiscal compact, dell’austerità e della stabilità dei mercati. L’intento di Sel, Prc e Alba, infatti, è di unire le forze progressiste e ambientaliste della sinistra per sostenere appunto la candidatura di Tsipras, leader del partito Syriza, in contrapposizione al socialista Martin Schulz.
Stefano Vinti nel fare gli onori di casa ha mosso una dura critica contro le politiche di esclusione imposte dall’Unione Europea, mettendo in evidenza come sia necessario avviare un nuovo percorso che “sarà sicuramente impegnativo, ma che al di fuori del nostro Paese sta assumendo sempre più proporzioni internazionali”.
“Mentre in Italia non si fa altro che discutere di una legge elettorale – ha detto Amato -, che sarà peggiore di quella attuale, noi ci stiamo impegnando per combattere l’austerità e dare una risposta alla grave crisi attuale. Il governo Letta è in continuità con quello di Monti per rappresentare il grande capitalismo finanziario. Abbiamo un’Europa delle disuguaglianze, del divario tra Nord e Sud, costruita a immagine e somiglianza della libera concorrenza e dei mercati”. Da qui l’esempio della Fiat di Torino che ha trasferito la sede legale in Olanda e quella fiscale in Inghilterra “una cosa inaccettabile per la Merkel, mentre, qui in Italia è passata nell’indifferenza generale del governo”. “Così come non sono una casualità le grandi coalizioni – ha aggiunto Amato -, oltre all’Italia, ora sono anche in Grecia e in Germania, perché dettate dall’Europa. Ci vuole più giustizia sociale e per far sì che l’Europa diventi democratica bisogna lottare per l’occupazione e non per la stabilità dei mercati”.
Per Martone siamo davanti a un bivio “e per questo dobbiamo costruire una coalizione più trasversale possibile, una rete di relazioni per fare massa critica, recuperare il rapporto con i cittadini, dare una speranza alle persone sempre più in difficoltà e rilanciare un patto sociale”.
Dal canto suo Musacchio ha ricordato che l’appello per la candidatura di Tsipras è stato firmato anche dalla giornalista Barbara Spinelli e “che ora è arrivato il momento di mettersi al servizio della lotta dei greci e farla nostra, siamo in una partita europea e la dobbiamo combatter lì. I greci hanno sempre mantenuto la schiena dritta, non si sono mai abbassati al sistema".

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