Victoria Nuland, sottosegretario dell’amministrazione Obama, di stanza a Kiev, non è decisamente fortunata. Dopo essere stata intercettata qualche settimana fa mentre mandava a fottersi l’Europa, qualora avesse voluto mettere becco nella costruzione del venturo nuovo governo ucraino, è stata beccata mentre nel corso di una riunione ripresa e poi postata su you tube ( qui ) a vantarsi del fatto che dalla fine del ’91 gli Usa hanno speso 5 miliardi per favorire la “democrazia” in Ucraina. Una rivelazione che conferma la passione dei presidenti democratici ( il portafoglio è stato aperto con l’elezione di Clinton) nei confronti della dottrina Brzezinski sul controllo dell’ Hearthland asiatico ( vedi qui).
Ma in realtà il successo di questa sorta di guerra civile telefonata che ha arruolato il peggio dei corpi para militari nazisti locali, ma anche i gruppi di neonazisti slavi creati al tempo della guerra contro Milosevic, come Otpor, trasportati su aerei cargo Lufthansa con relativi AK 47, ultimo modello con le parti in polimero, rischia di aprire un pericolosissimo vaso di Pandora: la Russia sta infatti preparando le contromosse. Oltre alla già annunciata sospensione di crediti verso Kiev di 15 miliardi di dollari (che saremo chiamati anche noi a compensare) il contrattacco si potrebbe concentrare sulla Crimea, repubblica autonoma facente tuttavia parte dell’Ucraina. Il Cremlino pensa a una distribuzione in massa di passaporti russi nella penisola che domina il Mar Nero e a un pronto accoglimento di una eventuale richiesta di annessione alla Russia. Almeno così ha dichiarato il presidente della commissione della Duma per la Csi (Comunità degli Stati Indipendenti), Leonid Slutsky.
Una distribuzione a pioggia di passaporti di Mosca potrebbe essere prevista anche per la parte orientale dell’Ucraina, russofona e filorussa. E’ chiaro che la “penetrazione” in Ucraina ritenuta vitale da Usa e Nato per mettere a punto il sistema antimissile destinato a demolire gli armamenti russi e cinesi in maniera da rendere inefficace una risposta, si troverebbe così a fare i conti con vasto fortilizio russo posto alle spalle. Già questo rivela la pericolosità dell’avventura in cui si è messo l’erratico Obama e a cui l’Europa si è sventatamente prestata, fornendo il pretesto e continuando a fare da alibi. E dimostrando anche quale sia la qualità del concetto di democrazia che propone.
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