Siamo
tra i tanti che hanno aderito all’idea di una lista unitaria della
sinistra in nome di Alexis Tsipras e abbiamo salutato con gioia i tanti
appelli, tra i quali il vostro, che si muovevano in quella direzione,
certi che le differenze e i veti sarebbero stati con intelligenza da
tutti rimossi per permettere la più ampia partecipazione a questa
avventura.
Siamo invece rimasti profondamente amareggiati ieri quando abbiamo ricevuto la vostra mail inviata a tutti i sottoscrittori del vostro appello e siamo rimasti impietriti e increduli quando abbiamo potuto leggere la versione integrale della lettera che vi state preparando a spedirci nelle prossime ore:
- la responsabilità della composizione e della qualità della lista e del rispetto delle indicazioni è dei sei promotori…
- I tempi stretti a nostra disposizione – saremo probabilmente l’unica lista sottoposta al tour de force della raccolta delle firme – non consentono ulteriori forme di consultazione sulle candidature. Si esclude fin da ora di rimetterle alla votazioni di assemblee esposte all’occupazione o alla prevaricazioni di ristretti gruppi organizzati e, tanto meno, a votazioni on-line che non garantiscono alcuna forma di discussione e di confronto tra i partecipanti…
Voi vi arrogate il diritto non solo di dettare le regole per la presentazione delle candidature, di porre dei veti, di stabilire chi può stare nei comitati elettorali e chi no, ma addirittura vi ergete e giudici unici che avranno il compito di scegliere i candidati. Il tutto con la più banale delle scuse: la mancanza di tempo !
L’aver vinto un concorso universitario o essere editorialisti di un grande quotidiano mainstream e decisamente liberista vi dà forse più diritti di altri ? Di chi da decenni lotta quotidianamente in difesa dei diritti sociali senza avere le spalle coperte da sicure carriere?
E dalle vostre garantite posizioni, che diritto avete di porre dei veti ? Ad esempio perché mai tutti coloro che hanno alle spalle un’esperienza politica di rilievo o istituzionale devono essere messi all’indice ? Non può invece essere utile la loro esperienza? Sono stati tutti dei ladri, dei farabutti ?
Abbiamo criticato giornalmente Grillo e Renzi per mancanza di democrazia, ma il primo almeno permette il voto online e il secondo organizza le primarie dentro il suo partito. Al vostro confronto sono dei campioni di democrazia.
Com’è possibile che persone di grande cultura che tutti noi stimiamo, come Camilleri e Gallino arrivino a proporre una cosa simile ?
Siamo andati a Roma il 12 ottobre per difendere la Costituzione e la democrazia e oggi assistiamo al tentativo da parte vostra di privatizzare la partecipazione politica.
Ci stiamo battendo contro un parlamento di “nominati” ed oggi dovremmo accettare la medesima logica, se non peggio, solo perché siete voi a proporla? Al massimo ci concedete di poter dare una preferenza scegliendo tra chi voi avete “nominato” in lista.
Tsipras non è proprietà né vostra, né di nessun altro. E’ l’opportunità, e forse l’ultima, offerta a tutti noi, sinistra e popolo.
Voi in questo modo state distruggendo questa possibilità. Una lista che nasce al chiuso di una stanza, decisa da sei persone, non ha nessuna possibilità.
Uccidete la partecipazione, al massimo riuscirete ad avere qualche cortigiano che vi chiederà il posto in lista. Ma così non si va da nessuna parte, altro che 4%.
Vi chiediamo di fermarmi, di mettere le vostre esperienze a disposizione di un progetto collettivo senza pretendere di esserne i proprietari.
Organizziamoci subito per gestire tutti insieme questa avventura e per organizzare le primarie per scegliere i candidati, poi con le preferenze saranno gli elettori a scegliere chi, nel caso riuscissimo a superare il 4%, andrà a Bruxelles.
Fatevi un esame di coscienza.
Siamo invece rimasti profondamente amareggiati ieri quando abbiamo ricevuto la vostra mail inviata a tutti i sottoscrittori del vostro appello e siamo rimasti impietriti e increduli quando abbiamo potuto leggere la versione integrale della lettera che vi state preparando a spedirci nelle prossime ore:
- la responsabilità della composizione e della qualità della lista e del rispetto delle indicazioni è dei sei promotori…
- I tempi stretti a nostra disposizione – saremo probabilmente l’unica lista sottoposta al tour de force della raccolta delle firme – non consentono ulteriori forme di consultazione sulle candidature. Si esclude fin da ora di rimetterle alla votazioni di assemblee esposte all’occupazione o alla prevaricazioni di ristretti gruppi organizzati e, tanto meno, a votazioni on-line che non garantiscono alcuna forma di discussione e di confronto tra i partecipanti…
Voi vi arrogate il diritto non solo di dettare le regole per la presentazione delle candidature, di porre dei veti, di stabilire chi può stare nei comitati elettorali e chi no, ma addirittura vi ergete e giudici unici che avranno il compito di scegliere i candidati. Il tutto con la più banale delle scuse: la mancanza di tempo !
L’aver vinto un concorso universitario o essere editorialisti di un grande quotidiano mainstream e decisamente liberista vi dà forse più diritti di altri ? Di chi da decenni lotta quotidianamente in difesa dei diritti sociali senza avere le spalle coperte da sicure carriere?
E dalle vostre garantite posizioni, che diritto avete di porre dei veti ? Ad esempio perché mai tutti coloro che hanno alle spalle un’esperienza politica di rilievo o istituzionale devono essere messi all’indice ? Non può invece essere utile la loro esperienza? Sono stati tutti dei ladri, dei farabutti ?
Abbiamo criticato giornalmente Grillo e Renzi per mancanza di democrazia, ma il primo almeno permette il voto online e il secondo organizza le primarie dentro il suo partito. Al vostro confronto sono dei campioni di democrazia.
Com’è possibile che persone di grande cultura che tutti noi stimiamo, come Camilleri e Gallino arrivino a proporre una cosa simile ?
Siamo andati a Roma il 12 ottobre per difendere la Costituzione e la democrazia e oggi assistiamo al tentativo da parte vostra di privatizzare la partecipazione politica.
Ci stiamo battendo contro un parlamento di “nominati” ed oggi dovremmo accettare la medesima logica, se non peggio, solo perché siete voi a proporla? Al massimo ci concedete di poter dare una preferenza scegliendo tra chi voi avete “nominato” in lista.
Tsipras non è proprietà né vostra, né di nessun altro. E’ l’opportunità, e forse l’ultima, offerta a tutti noi, sinistra e popolo.
Voi in questo modo state distruggendo questa possibilità. Una lista che nasce al chiuso di una stanza, decisa da sei persone, non ha nessuna possibilità.
Uccidete la partecipazione, al massimo riuscirete ad avere qualche cortigiano che vi chiederà il posto in lista. Ma così non si va da nessuna parte, altro che 4%.
Vi chiediamo di fermarmi, di mettere le vostre esperienze a disposizione di un progetto collettivo senza pretendere di esserne i proprietari.
Organizziamoci subito per gestire tutti insieme questa avventura e per organizzare le primarie per scegliere i candidati, poi con le preferenze saranno gli elettori a scegliere chi, nel caso riuscissimo a superare il 4%, andrà a Bruxelles.
Fatevi un esame di coscienza.
P.S.: chi condivide lo spirito di questa lettera ci aiuti a farla girare.
RED.
da Liberazione.it
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