martedì 4 febbraio 2014

Adriano Zaccagnini (ex M5S): "Alle europee voterò Tsipras"



di Luca Sappino, L'Espresso
Il deputato sosterrà il leader greco di Syriza e ai suoi ex colleghi, dissidenti del Movimento 5 Stelle suggerisce: «Venite a vedere, a capire le differenze con Grillo. Vedrete che vi piacerà»

Adriano Zaccagnini ex 5 stelle, deputato, sta partecipando ai lavori per la costituzione di una lista unitaria della sinistra, secondo l'appello di Barbara Spinelli e Micromega, in sostegno del leader greco di Syriza. «Alle europee io sicuramente voto Tsipras», annuncia. E ai suoi ex colleghi del movimento, ai dissidenti, suggerisce: «Venite a vedere, a capire le differenze con Grillo. Vedrete che vi piacerà». Meglio la sinistra, insomma, del Movimento, «dove il 70 per cento dei parlamentari», dice Zaccagnini, «è allo sbaraglio».
Zaccagnini, la sinistra non è mai riuscita a unirsi. Perché questa volta dovrebbe essere diverso? Che ne sarà della litigiosità dei partiti?
«Sarà diverso perché questa volta si parte da Ventotene, perché lì si usciva dalla guerra, e ora non siamo molto lontani. E perché questa è un'unione transnazionale delle sinistre euromediterranee, soprattutto. Si sta proponendo un'alternativa all'austerità che non sia un'uscita dall'Europa, una via nazionalista, ma politiche radicali in controtendenza. La litigiosità della sinistra è una cosa troppo piccola, in confronto a questa. E poi la sinistra dovrebbe sapere che il vero pericolo è che la crisi sia il terreno fertile per le destre, e che, come in Grecia ha fatto Syriza, anche noi dobbiamo bloccare le nostre Albe dorate».
Qui dice di averla bloccata Grillo, la destra neofascista.
«Ma il linguaggio dei 5 stelle, poi, non ha fatto altro che preparare il terreno alle destre, facendolo sempre più fertile. Leggevo un articolo interessante, ieri, che condivido: attualmente, il Movimento 5 stelle è la casa naturale delle destre, non un blocco all'avanzata della destra».
Anche la sua collega Rostellato, ancora nel Movimento, ha detto che alle europee non voterà Movimento 5 stelle. Cosa sta accedendo?
«Ovviamente io voterò Tsipras, e aiuterò con la raccolta delle firme nei territori, per presentare le liste. Sono però molto contento che altre persone, nel Movimento, stiano cominciando con l'obiezione di coscienza, contro la linea di Milano, della Casaleggio Associati, che farà esplodere il 5 stelle».
lo dice come se non le dispacesse...
«Il fallimento del Movimento non è detto che sia un fatto negativo, anzi. Se saranno ancora Grillo e Casaleggio a guidare la protesta, questa resterà solo protesta a fine elettorale, se invece quelle energie si libereranno potrà nascere qualcosa di più utile».
Sta dicendo ai dissidenti di guardarsi attorno, magari proprio verso la lista Tsipras?
«Perché no? Invito tutti a capire quali sono le differenze tra Grillo e la sinistra europea. Tsipras ha un'analisi politica, antiliberista e antifascista, che Grillo non ha. Tsipras ha un programma politico organico, mentre da Casaleggio arrivano sono proposte spot, disorganiche, utili al consenso elettorale».
Sempre Rostellato a Repubblica dice che «non possiamo mandare in parlamento gente così». Condivide?
«Assolutamente. Il 70 per cento degli eletti del Movimento sono parlamentari allo sbaraglio, senza alcuna competenza, soprattutto nella commissione di riferimento. Non hanno neanche l'umiltà di studiare. Sono incompetenti, impreparati».
La lista Tsipras si sta dando una regola che esclude i dirigenti politici per le candidature europee. Il divieto ricorda quello dei 5 stelle, su chi aveva tessere di partito. Funzionerà meglio?
«Sì, perché è corretto non riproporre chi ha gia fatto politica ad alti livelli, dare spazio ai territori e non alle burocrazie. Penso che così potranno uscire ottime candidature. E penso possa attivarsi una partecipazione importante, con le candidature e con la scelta di raccogliere le firme, senza usufruire di sconti, come è stato per il Movimento. Sel e Rifondazione Comunista dovrebbero sostenere questa partecipazione, che è anche nel loro interesse».
Cosa pensa dell'ostruzionismo dei 5 stelle di queste settimane?
«L'ostruzionismo è giusto e legittimo a differenza della scelta della presidente Boldrini. Quello che mi lascia sconvolto è però il linguaggio che utilizzano alcuni 5 stelle, inconsapevolmente».
Gli insulti?
«Non solo. Quello di molti parlamentari è un linguaggio povero politicamente. È vivo, è forte, ma non ha una visione, ed è imposto da Casaleggio secondo i suoi esperimenti di marketing a base di violenza e sessismo».
Si è chiuso nell'angolo, il movimento?
«Acuni atteggiamenti sono controproducenti, sì. E mi pare evidente che il gruppo potrebbe ottenere di più e che con la paralisi del parlamento gli unici a rimetterci sono i cittadini. Così, l'unico risultato e aver ricompattano le larghe intese e bloccato i lavori nelle commissioni, dove invece c'era un clima più utile».

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