Mercoledì sera oltre 500 persone hanno sfilato per le vie del centro di Perugia chiedendo la fine della strage di Gaza
Erano circa 500 le persone che mercoledì sera hanno sfilato per
le vie del centro storico a Perugia chiedendo il cessate il fuoco della
guerra in corso nella Striscia di Gaza. Erano circa una ventina le
associazioni che hanno aderito alla manifestazione. Poche ore dopo, a
Roma, è stata firmata una Convenzione di collaborazione tra Ministero
degli Esteri e le Regioni Umbria, Sicilia, Toscana e Campania, che
prevede di rafforzare il sistema sanitario palestinese, con l’obiettivo
di una maggiore promozione della salute e delle azioni di prevenzione
delle malattie croniche.
Le quattro Regioni metteranno a disposizione del programma, che punta
a potenziare il sistema di cure primarie per il miglioramento delle
condizioni di salute della popolazione della Cisgiordania e di Gaza,
risorse professionali provenienti dai rispettivi Servizi Sanitari
Regionali, con esperienza specifica in determinati settori di eccellenza
(per la Campania la salute mentale; per la Sicilia le malattie
croniche; per la Toscana la salute delle donne; per l’Umbria la
disabilità).
Marini «Siamo orgogliosi di poter contribuire a
rafforzare la rete sanitaria palestinese, soprattutto in un momento
drammatico come l’attuale – ha dichiarato la presidente Catiuscia Marini
– anche in considerazione del fatto che si tratta di un sistema oggi
debole e diviso tra i territori della Cisgiordania e la Striscia di
Gaza, che necessita di interventi significativi, affinché possa essere
nel tempo più stabile e adeguata». Inoltre la presidente Marini, dopo
aver informato che in sede di Conferenza dei presidenti delle Regioni
italiane si adopererà affinché possa allargarsi il numero delle Regioni
da coinvolgere in questo progetto, ha anche auspicato una maggiore
cooperazione tra Ministero degli Esteri ed il sistema istituzionale
delle Regioni “al fine di individuare modalità che facilitino il più
possibile la mobilità verso l’Italia di pazienti palestinesi che
necessitano di prestazioni sanitarie particolari e di alta
specialistica”.
Posit Il Programma POSIT, finanziato dalla
Cooperazione italiana con 5,4 milioni di Euro, intende rafforzare il
sistema di cure primarie e i servizi di emergenza mediante la fornitura
di attrezzature medicali e lo sviluppo delle competenze del personale
sanitario con un articolato programma di formazione. L’intervento
favorirà l’accessibilità ai servizi essenziali del sistema sanitario
palestinese, con particolare riferimento ai servizi ostetrici, alla
medicina di famiglia, alla prevenzione e il controllo delle malattie non
comunicabili, alla salute della donna e la violenza di genere, la
salute mentale e la disabilità. La Convenzione segue un modello di
intervento integrato tra la cooperazione governativa italiana e i
partenariati tra territori, che è già stato sperimentato con la ASL Roma
A, con la quale è già in vigore dal marzo 2014 un’ analoga convenzione
per attività di formazione nell’ambito dello stesso programma.
Flamini: Umbria si dissoci da astensione Intanto,
con 29 voti a favore su 47 Stati membri, il Consiglio per i diritti
umani dell’ONU, su richiesta dei Palestinesi, si è espresso per
l’apertura di un’inchiesta internazionale sull’operato israeliano e
sulla dimensione della sua offensiva a Gaza. Hanno votato contro gli
Stati Uniti d’America. L’Italia e altri paesi europei, tra i quali
Germania, Francia, Inghilterra si sono astenuti. «Con questo voto – dice
il segretario provinciale del Prc di Perugia Enrico Flamini – siamo di
fronte all’ennesima vergogna per il nostro paese e per questa Europa.
L’attacco di terra sta utilizzando i mezzi più brutali e sanguinari e
sta colpendo ed uccidendo solo innocenti. Gaza è semplicemente una
prigione a cielo aperto, tra macerie, cadaveri e profughi. Perugia ha
dato una grande prova anche alla manifestazione di ieri, dimostrandosi
una città che chiede pace, libertà e giustizia. Sebbene la Presidente
Marini si sia resa protagonista di una lettera-appello rivolta alle
Regioni italiane e della definizione di una convenzione per rafforzare
la rete sanitaria, crediamo che serva da subito un salto di qualità vero
rispetto all’ignavia di Renzi e del suo governo. La Palestina rischia
semplicemente di sparire se l’azione militare del governo israeliano
continuerà con questa violenza. Per questo, viste le positive relazioni
culturali, sociali ed economiche di cooperazione e di pace che la nostra
regione ha storicamente con la Palestina, il governo regionale può e
deve intervenire subito sul governo nazionale, dissociandosi dal voto
all’Onu e chiedendo allo stesso governo nazionale un’espressione chiara
per l’immediato cessate il fuoco».
da Umbria24.it
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