Per
misurare il degrado del Paese, la sua incapacità di vedere oltre il
proprio naso e l’aggrapparsi a ciò che resta del tempo che fu, è la
grottesca polemica sul tempo che fa. La strana guerra degli albergatori
alle previsioni meteorologiche, “sbagliate” che li danneggerebbero,
qualcosa che non ha alcun riscontro al mondo e che sembra unire le Alpi
al Lilibeo, passando per Liguria e Romagna. Cosa dovremmo fare? Abolire
la meteorologia? Oppure dire che tutti i week end splende il sole?
Lottizzare le previsioni ? Rivelare che sarà una lunga estate calda
quando invece sarà fresca e piovosa, pena una causa per danni? Perché
alla fine sotto la vuota retorica, anche un po’ degradante di previsioni
“professionali”, l’indignazione contro il “meteoterrorismo” non c’è
altro che questo: chiedere che si menta, che si abbia un occhio di
riguardo al turismo. E naturalmente gli albergatori sono spalleggiati da
mediocri politici come sindaci o presidenti di regione che per cassetta
elettorale si lasciano trascinare in queste tragicomiche querelle.
Si sa che le previsioni hanno un’alea di incertezza e una variabilità
di interpretazione dei dati, altrimenti non sarebbero previsioni ed è
appunto per questo che alla fine gli errori si compensano, il week dato
di pioggia in cui invece splende il sole si bilancia con quello dato per
buono, ma nel quale invece ci sono le nuvole. Semmai bisognerebbe che
albergatori, politici e comunità locali capissero che al turista non
possono offrire soltanto il sole e la spiaggia: che occorre onorare la
vacanza con strutture e progetti che possano all’occorrenza sostituire
il cielo azzurro
Ma certo bisognerebbe avere idee e investire su quelle, con il
sostegno eventuale anzi oggi essenziale dei soldi pubblici, evitare di
devastare l’ambiente con insulse e squallide colate di cemento,
migliorare i trasporti e i servizi, far fruttare tesori unici al mondo
oggi in abbandono. Invece in Italia la pochezza è tale che il presidente
Zaia non altro da dire se non che «E’ consigliabile, per tutti i
meteo del Veneto, porre un bel simbolino col sole splendente per il
prossimo weekend, allo scopo di non incorrere nelle ripercussioni di
stampo inconsueto per un presidente di una regione».
Così abbiamo l’avvertimento mafioso anche sul tempo che farà, segno
più che evidente dell’incapacità di affrontare i problemi per dedicarsi
invece agli espedienti, ai sotterfugi e ai ripieghi più meschini , gli
stessi che vengono messi in atto di fronte alle previsioni economiche
quelle si ideologiche e radicalmente alterate che trasformano l’inverno
del declino in un’eterna e bugiarda promessa di primavera. Tutte cose
che finiscono per rivelarsi peggiori del presunto male: chi si fiderebbe
più di previsioni evidentemente manipolate? Eppure di fronte a questi
fortunali di ridicolo, non vengono reazioni, segno che dopotutto alla
fine ci sarà proprio un avvilente adeguarsi delle previsioni alle
necessità turistiche, come del resto è già accaduto qualche volta per
ammissione di qualche stregone del meteo in forza a mediaset e i
clienti fregati se ne andranno altrove o si informeranno presso gli
ottimi siti meteo francesi e tedeschi ( questi ultimi spesso dotati di
specifiche e accurate previsioni sulla penisola) che se ne fregano del
nevrotico Zaia e dei penosi trucchi all’italiana. Oltretutto c’è anche
l’incapacità di comprendere le possibilità offerte dalla rete.
Poi si dice che l’Italia è un Paese inaffidabile. Per fortuna abbiamo
Renzi che può testimoniare sul fatto the our contry its always sunny
and funny like me, is competitive and make reforms even for.. for ..uhmm
the weather.
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