Le
dimissioni del premier Yatsenyuk seguite allo sfascio della maggioranza
parlamentare costituita in gran parte da tecnocratici di fiducia dell’
Fmi e dalle formazioni naziste, chiamata grottescamente “Scelta
europea”, mostrano come l’abbattimento del boeing malese sia arrivata,
anzi caduta come il cacio sui maccheroni di Washington. Una vera grazia
di dio per un’ Ucraina la cui economia è stata messa in ginocchio e
svenduta alle banche internazionali, che ha subito un vero e proprio
golpe attuato da formazioni paramilitari, che ha perso la Crimea e il
cui tentativo di riconquistare le facilmente le regioni dell’est è già
ampiamente fallito.
Le fazioni golpiste, come asseriscono apertamente , hanno una fretta
dannata di andare alle elezioni prima che la situazione
precipiti definitivamente e venga meno la possibilità di immergere un
golpe sostanzialmente alla Pinochet nella pastella dell’apparente
democrazia: ancora qualche mese e i nostri nazi – europeisti non
raccoglierebbero che qualche frazione marginale dell’elettorato ormai
sempre più consapevole di essere caduto in una trappola nella quale
dovranno essere fatti drammatici tagli alla spesa sociale per sostenere
le spese militari, lasciando il Paese in completa balia dei noti
cravattari globali. La caduta del premier e il dissolvimento della
maggioranza sono state con tutta probabilità concordate col presidente
oligarca e cioccolataio Poroshenko visto il rapido degradare della
situazione e il pericolo che il Paese sfugga di mano a chi lo ha
comprato, ossia al fondo monetario internazionale con il suo “prestito”
di 17 miliardi di dollari.
In questo quadro la caduta dell’aereo malese, con le certezze di
Washington sul fatto che il tragico abbattimento sia stato opera dei
filorussi, certezze peraltro fondate sul nulla, costituisce per gli Usa
un agevole pertugio grazie al quale essere ancor più presenti presenti
nel Paese sotto varia forma, per indossare il consueto costume di
interventismo vagamente umanitario e per condizionare in funzione
antirussa l’opinione pubblica occidentale, guidata dai pifferi dei
media. Insomma mai un disastro aereo ha avuto un tempismo così perfetto
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