martedì 5 febbraio 2013

Biomasse e energie rinnovabili: Consiglio regionale boccia odg e mozione


PERUGIA – Il Consiglio regionale dell'Umbria, dopo lungo dibattito, ha bocciato oggi due documenti, un ordine del giorno e una mozione, relativi alle centrali a biomasse e agli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
L'ordine del giorno (di iniziativa dei consiglieri Pd Galanello, Smacchi e Barberini) – presentato durante i lavori in sostituzione di una precedente mozione con gli stessi firmatari - faceva riferimento alla “Necessità di adozione di una normativa regionale che disciplini in materia organica l'installazione di impianti a biogas in Umbria” ed ha riportato 14 voti favorevoli (Pd, Psi), 5 contrari (Prc, Comunista umbro, Idv, Lega nord) e 10 astensioni (Pdl, Udc, Fd'I), risultando quindi bocciato per la non prevalenza dei voti positivi (il voto di astensione è considerato negativo).
Il testo auspicava di “Privilegiare strutture di piccole dimensioni (inferiori a 300 kw) che utilizzano biomasse provenienti da attività agro zootecniche del territorio dove è ubicato l'impianto, nel rispetto delle distanze di pertinenza indicate dalla delibera di Giunta 494/2012. Prevedere la realizzazioni di impianti di medio grandi dimensioni (sopra 1mw) in aree industriali o a distanze superiori a 500 metri da edifici tutelati e dai centri abitati. Prevedere che l'attività connessa alla presenza del biodigestore avvenga a impatto zero per quanto attiene alle emissioni. Riconoscere e valorizzare il ruolo dei Comuni, anche in forma associata, nella scelta dei siti da destinare alla realizzazione di impianti a biogas. Garantire adeguate fasi di partecipazione e di coinvolgimento delle popolazioni interessate, al fine di consentire la condivisione di progetti che vanno ad incidere sul tessuto sociale, economico ed ambientale. Verificare la possibilità di una ulteriore estensione per la filiera corta associata all'approvvigionamento delle biomasse”.
La mozione di iniziativa del consigliere Stufara (Prc – Fds), che ha ottenuto 23 no e 5 sì (Prc, Comunista umbro, Idv, Lega nord), chiedeva invece alla Giunta di ritirare due delibere del 2012, la 40 e la 494 (che avrebbero modificato un precedente regolamento), e di promuovere: “Nel settore delle agroenergie, la realizzazione di impianti di piccole dimensioni, con approvvigionamento su base locale, anche recuperando le disposizioni originarie del regolamento numero 7 del 2011; nel settore del fotovoltaico, lo sviluppo di tecnologie impiantistiche che riducano il consumo del suolo, nell'ottica di una maggiore tutela dei beni paesaggistico-culturali e di una specifica valorizzazione produttiva delle aree agricole, anche in riferimento alle previsioni del prossimo Piano di sviluppo rurale; la definizione di criteri specifici per l'individuazione delle aree non idonee da parte dei Comuni, prevedendo in particolare l'indicazione delle motivazioni alla base dell'eventuale rifiuto da parte della Regione rispetto alle proposte dei Comuni; l'individuazione di opportune forme di partecipazione delle istituzioni locali e della popolazione per l'individuazione delle aree idonee all'installazione di impianti da fonti rinnovabili”.

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