Il Fatto Quotidiano
Con una “lettera agli italiani” sul suo blog Beppe Grillo svela il suo programma in venti punti per il Paese. Ma la cosa davvero interessante è l’introduzione, straordinariamente simile alla famosa “discesa in campo” di Silvio Berlusconi del 1994. Uomini di spettacolo prestati alla politica.
“L’Italia
deve diventare una comunità, nessuno deve essere lasciato indietro. E’
intollerabile, inumano, vedere le file di esodati, sfrattati,
disoccupati alle mense della Caritas mentre chi ha sprofondato il Paese
nella miseria si muove con la scorta, l’auto blu, senza alcuna
preoccupazione economica. I partiti sono i primi responsabili di questa
situazione, hanno occupato lo Stato, lo hanno svenduto, spolpato da
dentro. Ora, queste persone si presentano, grazie ai giornali e alle
televisioni che controllano, come i salvatori della patria, proprio loro
che l’hanno affossata, usata per i loro interessi”.
Beppe Grillo, 2013
“L’Italia
è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei
orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere
di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà.
Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare”.
Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare”.
“La vecchia classe
politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi.
L’autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del
debito pubblico e dal sistema di finanziamento illegale dei partiti,
lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del
rinnovamento e del passaggio a una nuova Repubblica. Mai come in questo
momento l’Italia, che giustamente diffida di profeti e salvatori, ha
bisogno di persone con la testa sulle spalle e di esperienza
consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far
funzionare lo Stato”.
“Sono sempre gli stessi, la loro
mentalità, la loro cultura, i loro più profondi convincimenti, i loro
comportamenti sono rimasti gli stessi. (…) Non sono cambiati.
Ascoltateli parlare, guardate i loro telegiornali pagati dallo Stato,
leggete la loro stampa”.
Silvio Berlusconi, 1994
“L’Italia
ha le tasse tra le più alte del mondo, uno dei maggiori debiti
pubblici, un tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, che ha
fatto emigrare in pochi anni un milione e mezzo di ragazzi italiani,
diplomati, laureati con il sacrificio dei loro genitori.
E’ ora di dire basta, questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire, ma prima devono giustificare il loro eventuale arricchimento. Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c’è alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle. Lo Stato deve proteggere i cittadini o non è uno Stato, per questo va istituito il reddito di cittadinanza. Io sono Stato, tu sei Stato, noi siamo Stato. Riprendiamoci l’Italia”.
E’ ora di dire basta, questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire, ma prima devono giustificare il loro eventuale arricchimento. Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c’è alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle. Lo Stato deve proteggere i cittadini o non è uno Stato, per questo va istituito il reddito di cittadinanza. Io sono Stato, tu sei Stato, noi siamo Stato. Riprendiamoci l’Italia”.
Beppe Grillo, 2013
“Vogliamo
farne è una libera organizzazione di elettrici e di elettori di tipo
totalmente nuovo: non l’ennesimo partito o l’ennesima fazione che
nascono per dividere, ma una forza che nasce invece con l’obiettivo
opposto; quello di unire, per dare finalmente all’Italia una maggioranza
e un governo all’altezza delle esigenze più profondamente sentite dalla
gente comune.
Ciò che vogliamo offrire agli italiani è una forza politica fatta di uomini totalmente nuovi. Ciò che vogliamo offrire alla nazione è un programma di governo fatto solo di impegni concreti e comprensibili. (…) Vogliamo un governo e una maggioranza parlamentare che sappiano dare adeguata dignità al nucleo originario di ogni società, alla famiglia, che sappiano rispettare ogni fede e che suscitino ragionevoli speranze per chi è più debole, per chi cerca lavoro, per chi ha bisogno di cure, per chi, dopo una vita operosa, ha diritto di vivere in serenità” (…)
Ciò che vogliamo offrire agli italiani è una forza politica fatta di uomini totalmente nuovi. Ciò che vogliamo offrire alla nazione è un programma di governo fatto solo di impegni concreti e comprensibili. (…) Vogliamo un governo e una maggioranza parlamentare che sappiano dare adeguata dignità al nucleo originario di ogni società, alla famiglia, che sappiano rispettare ogni fede e che suscitino ragionevoli speranze per chi è più debole, per chi cerca lavoro, per chi ha bisogno di cure, per chi, dopo una vita operosa, ha diritto di vivere in serenità” (…)
Vi dico che è
possibile farla finita con una politica di chiacchiere incomprensibili,
di stupide baruffe e di politica senza mestiere. Vi dico che è possibile
realizzare insieme un grande sogno: quello di un’Italia più giusta, più
generosa verso chi ha bisogno più prospera e serena più moderna ed
efficiente protagonista in Europa e nel mondo. Vi dico che possiamo, vi
dico che dobbiamo costruire insieme per noi e per i nostri figli, un
nuovo miracolo italiano”.
Silvio Berlusconi, 1994
Amen
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