I "tecnici" della Troika e i ministri
dell'Eurogruppo escono completamente screditati dallo scontro con e su
Cipro. Un fallimento che riguarda la cultura economica, la classe
politica e le scelte d'austerity che sembravano "l'unica possibilità".
Siamo governati da idioti travestiti da “tecnici di grande livello” Idioti cresciuti nell'aria condizionata dei loro istituti, che viaggiano su auto guidate da altri, che li lasciano all'interno di confortevoli hotel o nelvo di casa loro. Idioti che non conoscono il freddo, il caldo, il vento e la pioggia, il susseguirsi delle stagioni e quindi neanche i limiti che ogni viaggiatore normale percepisce.
Idioti supponenti e indifferenti, cooptati in posti di responsabilità da altri idioti della stessa scuola di macroeconomia che li ha allevati. Che si sono “fatti le ossa” nelle banche d'affari, dove puoi spostare capitali da una parte all'altra del globo in cerca dell'occasione migliore, segnalata dagli “international advisor” seminati sul pianeta. Che non hanno mai rischiato un cazzo di euro di tasca propria, hanno giocato con i soldi altrui e con i prodotti “derivati”; che hanno creato valanghe di capitale fittizio ogni volta che poteva aprirsi un buco nella loro gestione finanziaria. Idioti paraculi, senza cultura né attenzione, ché tanto ogni anno intascavano bonus indipendentemente dai risultati di gestione.
Questi idioti sono il milieu naturale, gli sherpa della Troika che studiano soluzioni consultando i manuali di macroeconomia e i volumi del debito altrui, lo spread e gli indici della fiducia. E che alla fine sottopongono queste "soluzioni" ai capi di stato e di governo, generalmente a digiuno assoluto di economia ma grandi consumatori di sondaggi pre-elettorali.
Quelle soluzioni idiote diventano così “diktat”, indicazioni prescrittive, minacce a mano armata (finanziaria, ma fino a un certo punto) travestite da sanzioni, politiche di genocidio sociale miranti all'unico obiettivo vero: la distruzione del “modello sociale europeo”. Con l'illusione che questo basti a ricostruire la “competitività” dell'economia continentale (c'è scritto nei manuali...), avvicinando a grandi passi lo scontro tra aree monetarie, geostrategiche, industriali, per il controllo di risorse decrescenti rispetto alla scala del “salto” che sarebbe teoricamente necessario verso un'altra “rivoluzione industriale”, un "cambio di paradigma", un'altra divisione internazionale del lavoro.
La loro idiozia si è mostrata al mondo intero con l'immondo pasticcio creato intorno al “salvataggio” di Cipro. Un'isoletta divisa, un milione di abitanti, nulle di interessante da offrire (se non giacimenti di gas appena scoperti),se non un'ipertrofico sistema bancario degno di un “normale” paradiso fiscale. Da questa “attività” era venuta quasi tutta la ricchezza cipriota, compresa una spesa pubblica non criminale sul piano sociale.
Gli idioti hanno pensato che sarebbe stato un gioco da ragazzi: vi offriamo aiuti, ma ci dovete dare il 10% dei depositi bancari. In fondo “siamo riusciti a far eleggere un governo di nostri complici...”. Fosse stata una rapina di strada, poteva anche riuscire. Non esistessero alternative al mondo, poteva anche riuscire.
Ma solo degli idioti potevano pensare che non ci fossero alternative solo perché anche Cipro ha adottato l'euro. Solo degli idioti che ragionano come dei vili potevano pensare che il parlamento cipriota (un normale parlamento, nessun eroe terzomondista a guidarlo) avrebbe detto “sì” senza nemmeno porsi il problema. Loro avrebbero fatto così; quindi anche il parlamento di Cipro “doveva” ragionare “realisticamente” allo stesso modo.
Solo degli ignoranti in economia potevano credere che il sequestro forzoso dei conti correnti, per tosarne una robusta percentuale - a mercati globali funzionanti – potesse essere un'operazione a rischio zero. È la più banale delle nozioni che viene spiegata al primo anno del corso di economia: là dove si mette in discussione la piena disponibilità dei capitali in deposito (conti correnti di privati cittadini, imprese, società finanziarie, ecc) non funzione più nessuna economia capitalistica. I capitali fuggono come davanti a una Rivoluzione Comunista, per il buon motivo che al proprietario di capitali non interessa affatto “il colore” del suo possibile espropriatore, ma solo il mantenimento del possesso integrale.
È quello che sta avvenendo a Cipro.
Solo alcune citazioni da articoli del Sole24Ore di oggi:
Siamo governati da idioti travestiti da “tecnici di grande livello” Idioti cresciuti nell'aria condizionata dei loro istituti, che viaggiano su auto guidate da altri, che li lasciano all'interno di confortevoli hotel o nelvo di casa loro. Idioti che non conoscono il freddo, il caldo, il vento e la pioggia, il susseguirsi delle stagioni e quindi neanche i limiti che ogni viaggiatore normale percepisce.
Idioti supponenti e indifferenti, cooptati in posti di responsabilità da altri idioti della stessa scuola di macroeconomia che li ha allevati. Che si sono “fatti le ossa” nelle banche d'affari, dove puoi spostare capitali da una parte all'altra del globo in cerca dell'occasione migliore, segnalata dagli “international advisor” seminati sul pianeta. Che non hanno mai rischiato un cazzo di euro di tasca propria, hanno giocato con i soldi altrui e con i prodotti “derivati”; che hanno creato valanghe di capitale fittizio ogni volta che poteva aprirsi un buco nella loro gestione finanziaria. Idioti paraculi, senza cultura né attenzione, ché tanto ogni anno intascavano bonus indipendentemente dai risultati di gestione.
Questi idioti sono il milieu naturale, gli sherpa della Troika che studiano soluzioni consultando i manuali di macroeconomia e i volumi del debito altrui, lo spread e gli indici della fiducia. E che alla fine sottopongono queste "soluzioni" ai capi di stato e di governo, generalmente a digiuno assoluto di economia ma grandi consumatori di sondaggi pre-elettorali.
Quelle soluzioni idiote diventano così “diktat”, indicazioni prescrittive, minacce a mano armata (finanziaria, ma fino a un certo punto) travestite da sanzioni, politiche di genocidio sociale miranti all'unico obiettivo vero: la distruzione del “modello sociale europeo”. Con l'illusione che questo basti a ricostruire la “competitività” dell'economia continentale (c'è scritto nei manuali...), avvicinando a grandi passi lo scontro tra aree monetarie, geostrategiche, industriali, per il controllo di risorse decrescenti rispetto alla scala del “salto” che sarebbe teoricamente necessario verso un'altra “rivoluzione industriale”, un "cambio di paradigma", un'altra divisione internazionale del lavoro.
La loro idiozia si è mostrata al mondo intero con l'immondo pasticcio creato intorno al “salvataggio” di Cipro. Un'isoletta divisa, un milione di abitanti, nulle di interessante da offrire (se non giacimenti di gas appena scoperti),se non un'ipertrofico sistema bancario degno di un “normale” paradiso fiscale. Da questa “attività” era venuta quasi tutta la ricchezza cipriota, compresa una spesa pubblica non criminale sul piano sociale.
Gli idioti hanno pensato che sarebbe stato un gioco da ragazzi: vi offriamo aiuti, ma ci dovete dare il 10% dei depositi bancari. In fondo “siamo riusciti a far eleggere un governo di nostri complici...”. Fosse stata una rapina di strada, poteva anche riuscire. Non esistessero alternative al mondo, poteva anche riuscire.
Ma solo degli idioti potevano pensare che non ci fossero alternative solo perché anche Cipro ha adottato l'euro. Solo degli idioti che ragionano come dei vili potevano pensare che il parlamento cipriota (un normale parlamento, nessun eroe terzomondista a guidarlo) avrebbe detto “sì” senza nemmeno porsi il problema. Loro avrebbero fatto così; quindi anche il parlamento di Cipro “doveva” ragionare “realisticamente” allo stesso modo.
Solo degli ignoranti in economia potevano credere che il sequestro forzoso dei conti correnti, per tosarne una robusta percentuale - a mercati globali funzionanti – potesse essere un'operazione a rischio zero. È la più banale delle nozioni che viene spiegata al primo anno del corso di economia: là dove si mette in discussione la piena disponibilità dei capitali in deposito (conti correnti di privati cittadini, imprese, società finanziarie, ecc) non funzione più nessuna economia capitalistica. I capitali fuggono come davanti a una Rivoluzione Comunista, per il buon motivo che al proprietario di capitali non interessa affatto “il colore” del suo possibile espropriatore, ma solo il mantenimento del possesso integrale.
È quello che sta avvenendo a Cipro.
Solo alcune citazioni da articoli del Sole24Ore di oggi:
«Ora tutti gli occhi sono puntati sulla riapertura degli sportelli. E l'allarme lanciato da Panicos Demetriades, Governatore della Banca centrale cipriota, durante un'audizione parlamentare è inequivocabile. Si potrebbe assistere a una fuga di 7,5 miliardi, oltre il 10% del totale dei depositi. Il rischio è ovviamente concreto. Misure come il prelievo forzoso sui conti - ordinato dall'Unione europea per il via libera al piano di salvataggio, ma bocciato ieri sera dal Parlamento cipriota - non possono che automaticamente indurre a una fuga dei correntisti. E questo rende ancora più sciagurata l'operazione architettata dalla Troika che rischia di trasformarsi in un boomerang.
Quel boomerang in realtà c'è già stato. Lo dicono i dati della Banca centrale cipriota. La fuga dai conti si è avviata già all'inizio di quest'anno. Solo nel mese di gennaio infatti sono fuoriusciti 1,7 miliardi, il 3% del totale dei depositi. Non poco, dato che si tratta di una cifra che vale un terzo del denaro che il Governo pensa di incassare dal prelievo forzoso.
E a prendere i bagagli e lasciare l'isola soprattutto gli stranieri, quegli stessi stranieri, russi e inglesi in testa che dal 2007 hanno portato nelle casse delle banche cipriote almeno 20 miliardi, gonfiando a dismisura un sistema bancario che vale sette volte il Pil della piccola isola. I dati su febbraio il mese prima della manovra non ci sono ancora ma stime parlano di almeno altri 2 miliardi in uscita. Fanno 3,7 miliardi. Evidentemente qualcuno aveva intuito, qualcuno sapeva dell'arrivo di un provvedimento così draconiano. E ovviamente non è stato fermo ad aspettare. E così i soldi che lo Stato incasserà saranno di fatto annullati dalla fuoriuscita di liquidità dalle banche. Un gioco a somma zero.
In attesa della riapertura delle banche e della valanga che il Governatore della Banca centrale si attende, tanto più ora che il prelievo è stato bocciato e che la situazione appare quanto mai incerta. Una dimostrazione ulteriore della miopia della Troika».
Solo degli idioti potevano credere che le “soluzioni” immaginate intorno alle loro scrivanie non sarebbero state comunicate in via informale da “insider” che vengono – profumatamente – pagati per “soffiate” anche molto minori di questa. La fuga era iniziata prima che i ministri incompetenti apponessero la loro augusta firma su decreti che avrebbero potuto colpire solo chi non sa proprio dove altro portare i propri spiccioli.
Ora la Commissione europea prende le distanze dalle decisioni dell'Eurogruppo. Ancora qualche citazione dalla stessa fonte, per capire:
«La Commissione vuole una controproposta da Nicosia.
Nel briefing di mezzogiorno, la Commissione europea ha precisato di essere stata contraria a un prelievo sui depositi bancari ciprioti per i conti inferiori a 100mila euro. Il programma di assistenza deciso sabato scorso, ha spiegato la Commissione dopo la riunione settimanale dei suoi commissari, «non corrisponde alle nostre preferenze, ma lo abbiamo sostenuto perchè le alternative erano più rischiose e sostenevano meno l'economia cipriota». Ma ora che la proposta originale è stata rigettata dal Parlamento, sta a Cipro lavorare sulle alternative, perché «la Commissione ha fatto di tutto per gestire la situazione di Cipro, ma le decisioni vengono prese dagli Stati membri e nessuna decisione può comunque essere presa senza la collaborazione di Cipro». Bruxelles ha ricordato inoltre che fin dal principio era molto chiaro che «c'erano alternative alla "una tantum" sui depositi sotto i 100mila euro e che le sarebbero state preferibili», «ma - secondo la Commissione - le autorità di Cipro non hanno accettato questo scenario».
Ora la frittata è fatta. I capitali scappano, i ciprioti insorgono – non ci sarebbe da stupirsi se, dopo queste rivelazioni sl proprio governo conservatore, i dirigenti del partito che ha vinto le recenti elezioni venissero premiati a calci nel sedere da qualsiasi cittadino riesca a incontrarli per strada (e Cipro è piccola, in fondo...) - la parte greca dell'isola tratta ormai apertamente con la Russia. Le cifre che occorrono sono ridicole, a livello globale. 10 miliardi sono un'enormità per Nicosia e i suoi pochi abitanti, non certo per Mosca. Specie se puoi aprire alla compartecipazione sui giacimenti di gas offshore ancora tutti da sfruttare.
«il ministro delle Finanze di Nicosia Michalis Sarris avrebbe proposto a Vladimir Putin una tassa compresa tra il 20 e il 30% di depositi russi nelle banche cipriote, in cambio di una quota nei giacimenti di gas scoperti a Sud dell'isola. Domani a Mosca è atteso il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso».
Questo mentre da Berlino un altro genio dell'economia internazionale, come il ministro liberale Westerwelle, ancora si stava gingillando con frasi fatte come: «le trattative sul pacchetto di aiuti a Cipro non si sono svolte con la Germania ma con la troika» e «naturalmente la sostenibilità del debito deve essere garantita con misure in linea con le regole europee».
E intanto le banche e la piazza finanziaria di Cipro restano chiuse fino a martedì prossimo.
“I mercati” hanno capito e reagito bene, ovvero guadagnandoci. Una soluzione diversa da quella immaginata dalla Troika è possibile e benvenuta, anche se passa da Mosca. L'importante è che quegli idioti di Bruxelles capiscano che non ci capiscono niente. Che cambino strada...
Lo sbrego sulla coastruzione dell'Europa "tedesca" non potrebbe essere più vistoso. Ora davvero l'euro diventa un problema, invece che una scialuppa cui aggrapparsi.
Se c'è una congrega cui andrebbe gridato, da milioni di persone in piazza, “arrendetevi, siete circondati!” è proprio questa. Pensando a un'alternativa anche monetaria a un'"ordine" impossibile.
Cominciamo a lavorarci. Non è per niente impossibile. Non meritiamo di essere governati da idioti come questi.
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