Il contagio e’ gia’ in atto. Mentre il ministro spagnolo dell’Economia
Luis De Guindos ha proclamato in Senato che “i depositi in banca sotto i
100 mila euro sono sacri e che i risparmiatori non si devo allarmare”,
la Spagna ha cambiato una norma costituzionale che consente una tassa
sui depositi delle banche. Una norma prima proibita per legge, che
potrebbe in caso di bisogno aprire la strada a un prelievo forzoso una
tantum dai conti bancari, nella forma di una tassazione dei risparmi. Il
concetto e’: se le banche vengono tassate dallo Stato, a chi faranno
pagare il conto se non ai correntisti?
Per il momento lo stato sostiene che tale tassa, che gli istituti
dovranno pagare allo Stato in proporzione all’entita’ dei propri
depositi, “non sara’ molto piu’ alta dello 0%” e che e’ rivolta a quelle
regioni che “non hanno compiuto alcuno sforzo per raccogliere entrate
fiscali”.
Nel frattempo l’esecutivo in Nuova Zelanda sta valutando l’ipotesi di
imporre in futuro una confisca in stile cipriota dei risparmi, per
evitare un eventuale crack delle banche.
Come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, il ministro della
Pubblica Amministrazione, Cristobal Montoro ha difeso la misura,
sottolineando che la sua presenza nella costituzione e’ giustificata
dalla volonta’ di uniformare la pressione fiscale tra le varie regioni
della nazione indebitata.
Il governo sta preparando una proposta di legge sull’ammontare che le
banche dovranno versare alle casse pubbliche. Anche se una misura
simile potrebbe rappresentare una violazione dei movimenti liberi di
capitale in Europa, e quindi essere bloccata dalla Commissione Ue, cosi’
com’e’ strutturata lascia la porta aperta a una tassazione dei risparmi
dei cittadini, che potrebbe tradursi in un imposta patrimoniale in
stile cipriota.
A proposito di capitali, per scongiurare la fuga dei ricchi patrimoni
russi, Cipro sta studiando il varo di un piano di emergenza che prevede
il controllo dei capitali, tra cui l’imposizione di limiti sui prelievi
giornalieri dai conti bancari e di un tetto alle somme di denaro che
possono essere prelevate per via elettronica dal paese. Nonche’
l’introduzione di controlli di frontiera piu’ severi, nel tentativo di
mettere un freno alla fuoriuscita di capitali dal paese mediterraneo.
Il tutto mentre jet carichi di denaro appartenente agli oligarchi
russi stanno volando via dalla piccola isola, che con la sua crisi
finanziaria ha aperto il vaso di Pandora in Europa.
da Wallstreetitalia.com
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