Carissima Presidente della Camera dei Deputati,
Le scrivo
perché indignato dal fatto che ad oltre un mese dalle elezioni, il mondo
politico – “nuovi” e “vecchi”, nessuno escluso – discute di tutto salvo
che dei problemi reali del paese. Questi sembrano magicamente scomparsi. Le propongo quindi di indire una seduta della Camera dei Deputati sulla povertà
in Italia, chiamando il governo in carica a riferire su quanto fatto e i
gruppi parlamentari ad esprimersi avanzando le loro proposte. È infatti
evidente che la situazione delle famiglie italiane è in continuo
peggioramento e sono oramai milioni le persone che sopravvivono in
condizioni indecenti per un paese civile. La nostra Carta Costituzionale
che Lei ha opportunamente valorizzato nel suo discorso di insediamento
dice parole chiare riguardo alla responsabilità dello Stato italiano
di: «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di
tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del
Paese».
Un dibattito parlamentare sulla povertà, finalizzato
all’assunzione di indicazioni precise per il governo in carica,
costituirebbe quindi un modo degno per rispondere alla richiesta di cambiamento
che è venuta dalle urne ma che rimane – mi pare – ad oggi completamente
inascoltata. Sarebbe un modo per mettere con i piedi per terra la
discussione sulla formazione del governo che altrimenti si caratterizza
come puro gioco politico. Nel cogliere l’occasione per farLe – a nome
mio e di Rifondazione Comunista – le felicitazioni per la Sua elezione a
Presidente della Camera e i migliori auguri per un positivo lavoro,
Le rivolgo un caro saluto
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