Per i deputati del Movimento 5 Stelle è il primo banco di prova. I
costi della politica sono stati la bandiera della loro campagna
elettorale.
Ieri sul sito del movimento di Beppe Grillo è stato pubblicato il
"decalogo" che deputati e senatori a 5 Stelle dovranno seguire. E quanto al massimo potranno guadagnare per il loro ruolo.
Dunque il documento del Movimento dice che rinunceranno a parte
dell'indennità parlamentare. Si accontenteranno di 5.000 euro lordi
mensili. Tolte le ritenute dovrebbero essere più o meno 2.500 euro
netti, anche se la cifra finale potrebbe anche essere più bassa, tenendo
conto che dal lordo deve essere anche tolta una cifra di 784,14 euro
per l'assegno di fine mandato (al quale i grillini però rinunceranno) e
altri 526 euro per l'assistenza sanitaria.
Ma il punto è un altro.
Il regolamento del movimento 5 Stelle spiega anche che i deputati
grillini non rinunceranno ad ogni altra voce come diaria, benefit, spese
di viaggio, spese telefoniche, ecc. Nella busta paga di un onorevole
queste voci valgono quasi quanto l'indennità di parlamentare.
C'è innanzitutto la diaria. Sono 3.503,11 euro al mese ai quali vanno
sottratti 206,5 euro per ogni giorno di assenza dai lavori parlamentari
e 500 euro se le assenze superano una certa percentuale. Poi ci sono
altri 3.690 euro al mese come rimborso spese per l'esercizio del
mandato, il 50% per pagare i collaboratori, il 50% in maniera
forfetaria. Ci sono poi i rimborsi chilometrici, 3.995 euro ogni tre
mesi se il deputato vive oltre i 100 chilometri da Roma. Fanno altri
1.331,7 euro al mese. E, infine, i 3.098,74 euro annui di rimborso delle
spese telefoniche. Altri 258,6 euro al mese.
Il calcolo è semplice. Per un deputato stakanovista, che non fa
assenze, e vive oltre 100 chilometri da Roma, sul suo conto corrente a
fine mese si troverebbe: 2.500+3.503+3.690+1.331,7+258,6 = 11.283,3 euro.
Gli onorevoli degli altri partiti, (Pd, Pdl, Monti) incasseranno
ovviamente 2.500 euro in più. Quello dei deputati grillini è,
probabilmente, un primo importante passo. Ma sarebbe da discutere se non
fosse il caso che i soldi per i collaboratori dei Parlamentari, invece
di finire nelle buste paga dei deputati, non fossero versati
direttamente dall'amministrazione. Anche questo sarebbe un interessante
segnale.
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