sabato 27 luglio 2019

PER UN'ITALIA SENZA EROI, SENZA ODIO, SENZA CRUDELTA' DIFFUSA di Marco Sferini



DAGLI AL MAGREBINO

La Meloni e altri suoi parlamentari hanno fomentato l'odio social contro i nordafricani per il caso del carabiniere ucciso. Ma la realtà è diversa: l'omicida è americano, ricco e bianco 



 



 



Una prima citazione: “I due ladri, assassini del povero carabiniere Mario Rega, erano nordafricani. Ma nei titoli i giornaloni online non ve lo fanno sapere #dueuomini #youarefakenews“. Poi arriva la vera e propria violenza verbale istituzionale cui ci si sta lentamente abituando e non si prova sdegno se un deputato, un ministro o un altro esponente della Repubblica si esprimono in questo modo: a proposito del carabiniere accoltellato e barbaramente ucciso a Prati in Roma, si leggono espressioni del tipo… “bastardi“, “infami“, “stronzi“, “ai lavori forzati“, “caccia all’uomo“.Il linguaggio energicamente muscoloso prosegue: “Provo rabbia e tristezza, l’Italia non può essere punto di approdo do certe bestie. Vicinanza alla famiglia e ai Carabinieri, spero che questi animali vengano presi e marciscano in galera“.Infine, tra le tante espressioni di cordoglio riservate a Mario Cerciello Rega, sul luogo dove ha trovato la morte per mano di due ventenni di nazionalità statunitense, alla ricerca di cocaina da sniffare e per questo ladri di un borsello che avrebbero restituito in cambio di una misera banconota da 100 euro…, spunta un foglietto bianco scritto al computer. Vi si legge: “I carabinieri muoiono / I delinquenti diventano eroi / Vedi caso giuliani / Ciao Mario / firma olografa“.Chiunque mi voglia scusare lo faccia, dall’alto della sua etica differente dalla mia: ma io prima del carabiniere, vedo colpito a morte un giovane di 35 anni che si guadagnava il pane con un mestiere certamente molto rischioso. Vedo un giovane marito, appena sposatosi. Vedo un viso sorridente allo stadio. Vedo una vita stroncata davvero nel fiore degli anni per mano di due altri giovani, molto più giovani di lui che hanno reagito con una violenza inaudita al controllo che stavano subendo.Invece tutto intorno percepisco solo odio, cattiveria, voglia di vendetta con bava alla bocca, schiumante di rabbia. Provo ad immedesimarmi nella moglie del carabiniere e sentire il pugnale che anche lei ha nel suo cuore oggi. A lei e a tutti i famigliari è concesso l’odio, è una necessità profondamente umana, un sentimento che in questi casi deve essere provato almeno per un certo tempo per elaborare quanto accaduto, davanti al quale si rimane increduli, catatonici e privi di speranza per il futuro.La perdita di una persona cara è sempre una tragedia: ma quando avviene sotto forma di brutale omicidio è ancora più terribile e quindi non si può e non si deve biasimare il parente, la moglie, chiunque pronunci parole durissime contro gli assassini.Ma la parte istituzionale del Paese, che rappresenta il governo e la Repubblica e si lascia scientemente andare a condanne preventive, travalicando lo stato di diritto e spargendo veleni contro presunti assassini nordafricani, così come chi pretende di fare informazione, essere giornalista, e twitta la medesima cosa salvo poi correggere la propria “fake news” poche ore più tardi, dopo aver accusato i quotidiani di essere spargitori di false notizie (vedere l’hashtag #youarefakenews…), sa che sta facendo politica nel mentre si esprime sguaiatamente in quel modo, alimentando un clima di disagio, di rabbia e di crudeltà nel Paese intero.E’ un comportamento irresponsabile nelle forme e nei termini, ovviamente. E’ come se lo stato di diritto si fermasse per davvero su alcune soglie e fosse una variabile dipendente dalla necessità che un partito o un esponente politico ha di accrescere il suo favore presso la popolazione esaltandola, esacerbandone gli animi, rendendola più forcaiola di quanto già non sia per un istinto quasi ancestrale.