martedì 8 dicembre 2009
Autostrada, autostrada delle mie brame …...
Autostrada, autostrada delle mie brame …...
Recentemente si è tenuto, con molta fretta e non adeguatamente pubblicizzato, un consiglio comunale aperto alla cittadinanza per discutere le valutazioni della nostra Amministrazione riguardo il progetto dell’ANAS di trasformare la E45 in autostrada.
In quella sede sia la Giunta che la minoranza consiliare hanno convenuto sull’utilità dell’autostrada per la nostra regione e, di fronte ai disagi che il piano ANAS comporta per la frazione di Fornaci, hanno proposto concordemente la necessità di una variante al tracciato previsto.
Come Rifondazione Comunista di Torgiano, riteniamo l’ipotesi di trasformazione della E45 in autostrada un progetto inutile per l’Umbria e per Torgiano.
1-Di fronte ad una crisi economica che rimette in discussione certezze consolidate in fatto di globalizzazione dei mercati, di risparmio energetico, di economia a chilometri zero, riteniamo da folli continuare sulle “vecchie strade”.
Ormai il mondo sta andando in direzione di un’economia ecosostenibile: basti pensare alle decisioni prese da Obama negli USA e alle numerose conferenze sul clima, non a caso sempre disattese dall’Italia.
In questo contesto si dovrebbe incentivare l’economia di prossimità e, in subordine, il trasporto merci su rotaia, non certamente il trasporto su gomma.
2-L’attuale E45 è più che sufficiente per le esigenze della nostra Regione. Non solo collega facilmente il nostro territorio a sud con Roma e a nord con la Romagna ma rappresenta la più importante via di comunicazione per il collegamenti regionali. La sua trasformazione in autostrada comporterebbe un aggravio non indifferente per i numerosi pendolari che ogni giorno utilizzano questa strada per andare al lavoro. Si promette che per i residenti la nuova autostrada sarà gratuita. Ma tale promessa non è credibile visto che gran parte del traffico attuale e futuro sarà rappresentata dai residenti, per cui l’ingente investimento per la trasformazione in autostrada non sarebbe renumerativo con i soli pedaggi per i forestieri.
3– Infine, per quanto riguarda il nostro territorio, la trasformazione della E45 in autostrada nella sede attuale comporterebbe l’abbattimento di circa 28 edifici in località Fornaci. Di fronte a questo rischio il Consiglio Comunale all’unanimità ha proposto una variante al tracciato, prevedendo la costruzione di una bretella che, bypassando il centro abitato, colleghi l’uscita Deruta Nord con la E45 all’altezza del distributore AGIP.
Noi riteniamo che questa proposta sia velleitaria. In primo luogo la variante comporta la costruzione di un nuovo ponte sul Tevere, con il risultato che alla fine in 1.500 metri ci sarebbero tre ponti, una densità che nemmeno Venezia si sogna. Ma un ponte ha un costo: chi paga?
In secondo luogo i comuni di Deruta e Perugia, sui cui territori insisterà gran parte della variante proposta si sono detti contrari.
Infine non si è tenuto conto della conformazione del centro abitato delle Fornaci già limitato a sud dal Tevere, ad est dall’argine e a nord dalla zona industriale di Bufaloro. La variante comporterebbe racchiudere la frazione anche ad ovest, verso San Niccolò di Celle.
Le decisioni prese dall’Amministrazione non tengono in nessuna considerazione le esigenze della frazione e sono state prese solo in vista delle modificazioni al Piano regolatore che il nuovo tracciato comporta. Attorno al nuovo tracciato, nelle intenzioni espresse dal Sindaco, dovrà infatti sorgere una nuova zona industriale. Ma Pontenuovo, le Fornaci hanno bisogno di una nuova zona industriale? E questa come inciderà sulla qualità della vita dei cittadini di queste frazioni? A queste domande l’Amministrazione e l’opposizione consiliare non hanno risposto. Evidentemente hanno altro da pensare. Ma i cittadini queste domande se le pongono.
Invitiamo tutti i cittadini a riflettere su quanto sta succedendo sopra le loro teste e sul futuro che si prospetta per i loro paesi.
Attilio Gambacorta, Il confronto delle idee nr. 10, Novembre 2009
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