[Il Centro di Documentazione Lorusso – Giuliani ha pubblicato uno dei
libri più utili e completi su origini, svolgimento, clima generale e
conseguenze della rivolta giovanile iniziata a Bologna l’11 marzo 1977, a
seguito dell’uccisione di Francesco Lorusso da parte delle forze
dell’ordine (’77 Storia di un assalto al cielo, pp. 146, € 12,00). Il libro può essere acquistato in questo sito,
oppure presso la sede del Centro, c/o Vag 61, via Paolo Fabbri 110,
Bologna. Lasciamo che a presentarlo siano gli stessi autori del volume,
che da parte nostra consigliamo vivamente.]
I fatti dell’undici marzo e il lunghissimo anno del ‘77 appartengono
alla storia dei movimenti come pietre inamovibili: ci hanno segnato, ci
hanno ucciso e ci hanno fatto rinascere; nulla è rimasto integro; ogni
cosa, da quegli avvenimenti in poi, è stata riletta, analizzata e
sviscerata. Parlarne ora non vuole essere una rievocazione, ma un
percorso a ritroso, un reincontrarci, un riconoscerci, un modo ancora
per raccontare vicende, avvenimenti, valutazioni, sentimenti che sono
rimasti in disparte, accantonati, non narrati, come se non fossero mai
accaduti. Questo libro prova di raccontare quello “strano movimento di
strani giovani”. Sfogliando le 144 pagine di questa “piccola
enciclopedia” del ’77 bolognese troviamo parole come proletariato
giovanile, jacquerie, movimento femminista, compromesso storico.
Si parla della Bologna del sindaco Zangheri, dell’uso “legittimo”
delle armi in piazza da parte delle forze dell’ordine, della repressione
e delle leggi d’emergenza. La parte centrale del libro è dedicata alla
comunicazione del movimento, la storia di radio Alice e l’enorme
produzione di fanzine, fogli e giornali. Anche la musica si è presa
molto spazio, come, del resto, se lo prese allora. Si racconta del
festival del Parco Lambro, del pianista che suonava “Chicago” sulle
barricate in via Zamboni e degli autori che piacevano al movimento: gli
Stormy Six, Gianfranco Manfredi, Claudio Lolli, Rino Gaetano, Eugenio
Finardi, Alberto Camerini, Enzo del Re, gli Skiantos e l’universo dei
gruppi rock bolognesi. E poi ancora: il teatro nelle strade e nelle
piazze, le feste alle repressioni, la guerriglia fatta con la matita dei
fumettisti, il romanzo del ’77 bolognese, i film e i documentari su
quell’annus horribilis. Le pagine finali sono riempite dalla cronologia
per una “vetrina infranta”. Si tratta del racconto ragionato degli
episodi, avvenuti a Bologna, dal 1973 al 1979, con un risalto più
accentuato alle giornate della rivolta del marzo, all’assassinio di
Francesco Lorusso, alla chiusura poliziesca di radio Alice, ai carri
armati nella cittadella universitaria, al convegno di settembre contro
la repressione.
Questo libro si è potuto mettere assieme perché, da diversi anni, un
gruppo di compagne e di compagni ha cominciato a raccogliere e, poi, a
sistemare e catalogare un’enorme quantità di materiali, scovati nelle
case, nelle soffitte e nelle cantine. Per riempire queste pagine sono
stati “saccheggiati” gli archivi del Centro di documentazione dei
movimenti “Francesco Lorusso – Carlo Giuliani” e dei giornali
“Mongolfiera” e “Zero in condotta”. Quindi anche i (furono) giovani
redattori di queste riviste alternative bolognesi hanno contribuito con
la loro scrittura e i loro articoli. Ma, se questo volume si è potuto
fare, è perché migliaia di ragazze e ragazzi, per tutto il lunghissimo
anno del 1977 riempirono le strade, le piazze, le aule universitarie con
cortei, feste di strada, assemblee, scontri con la polizia. Usarono
anche le frequenze modulate di una radio e tanti fogli di carta
(diversamente impaginati) per far circolare le loro voci e le loro idee e
amplificare la loro rabbia. Senza la loro creatività queste pagine non
si sarebbero riempite. Si dice che il 31 dicembre del ’77 non sia mai
arrivato, ecco perché ne abbiamo approfittato per dare alle stampe
queste pagine.
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