La destra fa bene il suo mestiere. Dice
ai penultimi che il loro problema sono gli ultimi.
Una sinistra normale,
se esistesse, dovrebbe svelare il trucco di questi prestigiatori della
politica. Dovrebbe cioè dire ai penultimi che i nemici non sono i
disperati e i morti di fame, quelli che attraversano il mare
su barconi di fortuna, ma chi sta al vertice della catena alimentare:
gli sfruttatori, gli affaristi, i miliardari evasori, e così via.
Ovvero, quello 0,7% della popolazione che detiene oltre il 50% della ricchezza mondiale.
Quello 0,7% che fa la bella vita a spese delle classi popolari, che si
circonda di ville con piscina e di yacht, che porta i soldi nei paradisi
fiscali per non pagare le tasse, che mangia sulle nostre teste a
crepapelle senza nemmeno avere la decenza di scuotere dalla finestra la
tovaglia con le briciole.
Quello 0,7% della popolazione che, non pagando ciò che dovrebbe
pagare, evadendo ed eludendo, o imponendo ai vari paesi regimi fiscali
di comodo, fa si che troppe scuole siano fatiscenti, molte università
sovraffollate, tanti ospedali ridotti in condizioni non degne di un
paese civile.
Una sinistra normale, se esistesse, dovrebbe allora dire
che è profondamente ingiusto che un operaio della Fiat debba impiegare
500 anni per guadagnare quello che Marchionne guadagna in pochi mesi, e
che se i ricchi fossero un po' meno spilorci, i nostri pensionati
avrebbero pensioni più dignitose.
In definitiva, una sinistra normale, se
esistesse, dovrebbe porre con forza il tema della redistribuzione della
ricchezza e dei diritti del lavoro, altrimenti quello 0,7% della
popolazione di cui sopra continuerà a dormire sonni tranquilli, fra
guanciali di piume dorate, nella rassicurante consapevolezza che proprio
i penultimi (disorientati da un'abile propaganda) veglieranno su di
loro e sui loro interessi, sulla loro flat tax,
sui loro condoni, sulle loro spericolate speculazioni finanziarie e sui
loro jobs act,.
Ma un sinistra normale oltre che dirlo, dovrebbe farlo.
Dovrebbe. Una sinistra normale, se esistesse.
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