venerdì 13 agosto 2010

CONFUSIONE DEMOCRATICA: DALLA VOCAZIONE “MAGGIORITARIA” ALLA VOCAZIONE A PERDERE SEMPRE E COMUNQUE

Non sarà ad agosto che il Partito Democratico riuscirà a recuperare l’inerzia di questi due anni. durante i quali non ha prodotto un’idea di governo né un’ipotesi di coalizione alternativa al centrodestra. Un’idea di governo non significa qualche proposta, per quanto apprezzabile, in campo economico. Non basta un piano anti Tremonti per succedere a Berlusconi. Come dimostra il fatto che ad un certo punto a Bersani è sfuggito di candidare proprio Tremonti. Successivamente dal PD sono venuti apprezzamenti ed inviti per Fini, Pisanu, Casini e, ieri, Montezemolo.
La sfavillante imbranataggine del PD l’abbiamo vista nel tentativo di evitare le elezioni. Considerate già perse. Bersani ha detto a gran voce di non credere ai sondaggi di Berlusconi, ma si è mosso come se ci credesse. Da qui la proposta di “governo di transizione”. Da qui il progetto di cambiare la legge elettorale per eliminare definitivamente il rischio di dover proporre una coalizione e candidarsi a governare.
Per sopravvivere ancora un po’ andrebbe bene se non Tremonti (perché non ci sta) almeno Pisanu. Un vecchio amico di Flavio Carboni per dimenticare il governo svergognato da Flavio Carboni. Originale.
Resta il fatto che le elezioni potrebbero essere inevitabili. Allora ci sarebbe Casini. L’ultima idea del PD che, a furia di moltiplicare pensatoi e scuole di politica, ha capito che, nel dubbio, un vecchio democristiano è sempre la soluzione migliore. Cercavano un “papa” straniero, si accontenterebbero di un bel prete.
Tra i democratici deve essersi diffusa un’amnesia. Non ricordano tutte le volte in cui Casini ha annunciato di voler distruggere il centrosinistra e voler succedere a Berlusconi nella guida dei moderati? Non ricordano nemmeno che alle regionali per fare posto alla UDC hanno dovuto cacciare la sinistra, e hanno perso. O lo ricordano e preferiscono il suicidio a Vendola?
Più di tutto però impazziscono per Fini. Hanno il sicuro fiuto di chi sceglie sempre il cavallo perdente. La conversione “socialista” del vecchio fascista li ha abbagliati. C’è un preoccupante precedente di percorso inverso, ma tranquilli. Era “il più grande statista del secolo” solo fino a qualche anno fa.

Andrea Fabozzi, Il Manifesto, 13.08.2010

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