sabato 4 maggio 2013

11 MAGGIO: BOLOGNA O ROMA. ALTERNATIVA VS ALTERNANZA di Patrizia Turchi e Franco Astengo


Torino, 1969: gli studenti preparano
l'assemblea popolare coinvolgendo il quartiere
Come “Laboratorio politico per la Sinistra d’Alternativa” di Savona e “PERCHE’ LA SINISTRA” saremo presenti all’assemblea bolognese indetta per il prossimo sabato, 11 Maggio, dai proponenti il documento “Per un movimento politico anticapitalista e libertario”.
Giudichiamo questa iniziativa alternativa a quella prevista per lo stesso giorno, a Roma, indetta da SeL e rivolta a un’area interna/esterna al PD da raccogliersi attorno alla figura del nuovo “federatore” (com’è stato definito dal “Manifesto”) Stefano Rodotà, che dopo la candidatura a Presidente della Repubblica proposta dal Movimento 5 Stelle, proseguendo nel solco della personalizzazione della politica, pare mettersi alla testa di quanto (compresa ALBA) si pone sì contraria alla scelta di governo delle “larghe intese” ma rimanendo coerente ed interna al recinto del centro sinistra, e quindi in linea col principio di alternanza e non di alternatività.
Una scelta, la nostra, motivata da alcune ragioni di fondo: la prima delle quali risiede appunto nel “perimetro politico” all’interno del quale si muovono i promotori delle due iniziative.
E’ necessario, a nostro giudizio e proprio in questa fase, proporre una “opposizione di sistema” del tutto esterna all’idea di rinnovare una presenza “da sinistra” dello schieramento che si è raccolto attorno al PD nell’ultima tenzone elettorale e che si era proposto l’idea del governo di cambiamento. Una idea clamorosamente fallita nei fatti ma destinata comunque a fallire laddove le politiche europee fungono da cardine, sul piano della gestione della crisi capitalistica e finanziaria attraverso provvedimenti strutturali davvero e letteralmente a base di “lacrime e sangue”, a prescindere da chi le incarni.
La qualità della gestione capitalistica della crisi, sulla quale tante volte ci siamo già soffermati, impone l’espressione di una nuova soggettività politica (“servono nuovi partiti” scrive Ken Loach nella sua dichiarazione del Primo Maggio) fondata sui tre pilastri dell’autonomia di pensiero, dell’alternativa di società e dell’opposizione di sistema.
Tre pilastri sui quali dovrebbe poggiare anche la presentazione, a livello europeo in vista delle prossime consultazioni per il Parlamento di Strasburgo, di una forza politica “sovranazionale” che raccolga in tutti i paesi i soggetti della sinistra alternativa che si collocano “contro” l’Europa dei banchieri e “per” l’affermazione di una piena democrazia a livello continentale e il ribaltamento delle logiche di classe della gestione della crisi che stanno massacrando le masse popolari.
La nostra proposta riguarda, dunque, quella della formazione di un nuovo soggetto capace di superare in positivo le residue realtà esistenti svolgendo un compito di aggregazione e di radicamento sociale e costruendo una forza di impegno collettivo, collocata al di fuori dal meccanismo perverso della personalizzazione, fondata su di un progetto anticapitalista che ritrova nell’analisi marxiana il suo indispensabile riferimento teorico.
Nella situazione italiana ci troveremo, ancora, a dover fronteggiare una situazione d’emergenza per quello che riguarderà le riforme costituzionali che tenderanno, prima di tutto, a limitare i margini di agibilità democratica e a stravolgere il principio fondamentale della democrazia parlamentare così come disegnata dalla Costituzione Repubblicana.
E’ necessario dire ”no” a qualsiasi forma di presidenzialismo, combattendo con chiarezza quello già esistente nella forma della “Costituzione Materiale”, e portando avanti – sul terreno delicato della riforma della legge elettorale-l’idea di fondo del sistema proporzionale, in un’ottica di privilegio della rappresentanza politica (e questo principio vale anche e soprattutto per la democrazia sindacale) rispetto al concetto di governabilità.
Queste le ragioni, sia pure esposte del tutto schematicamente, per una presenza a Bologna.
Per contribuire a sviluppare un’iniziativa di costruzione di quel soggetto politico organizzato di cui è priva la sinistra  in Italia, in una logica di forte capacità nella proposta di un’alternativa, di ricerca di un’identità dell’opposizione, di rinnovamento di una presenza che si ponga in assoluta controtendenza al sistema politico dato a cominciare dal rifiuto dei meccanismi perversi (governabilità, personalizzazione, autonomia assoluta del ceto politico) che hanno causato l'impossibilità per tanta parte dell'elettorato popolare di riconoscersi in una collocazione autentica di classe e quindi la disaffezione, l’incredulità, il disprezzo verso i rappresentanti del sistema politico italiano e la capacità di risposta della politica.

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