martedì 27 luglio 2010

26 luglio 1953: l’attacco alla Caserma Moncada

L'attacco alla Caserma Moncada, seconda fortezza militare dell'esercito batistiano, il 26 luglio 1953, nonostante sia fallito, è un evento fondamentale nella storia della rivoluzione cubana, fu infatti il detonatore che fece esplodere la società neocoloniale.

Prima del golpe militare del 10 marzo 1952, le aspirazioni della maggior parte della popolazione erano riposte nella vittoria del Partito del Popolo Cubano alle elezioni che si sarebbero dovute tenere il 1° giugno di quell’anno, ma il golpe portò al potere Fulgencio Batista ed ogni speranza si spense: abrogazione della Costituzione del '40, annullamento di tutte le funzioni legislative, sospensione dell'autonomia delle amministrazioni provinciali e municipali e soppressione del Codice Elettorale e dei diritti delle organizzazioni politiche.
In altri termini, niente elezioni. Il 4 aprile Batista dettò il proprio Statuto Costituzionale.
I partiti politici contrari al regime militare si perdevano in discussioni e divisioni interne, nel frattempo nascevano intense proteste studentesche antibatistiane; dalle proteste si passò all'agitazione insurrezionale, si moltiplicarono i gruppi indipendentisti favorevoli alla lotta armata in cerca di mezzi per sconfiggere Batista.
Intanto, un importante settore della gioventù guidato dal giovane avvocato Fidel Castro Ruz si preparava in segreto, con poche risorse e con uomini più addestrati che armati.
Il piano d'attacco alla caserma Moncada venne concepito in gran parte nell'appartamento di Abel Santamaría, situato nel quartiere del Vedado, mentre l'addestramento fu tenuto nell'Università de La Habana dallo studente di ingegneria Pedro Miret Prieto.
La concentrazione finale ebbe luogo nella fattoria Granjita Siboney nella notte del 25 luglio.
I rivoluzionari, vestiti come i soldati e con il vantaggio della sorpresa si proponevano di occupare la Moncada e in seguito di armare la popolazione che si fosse unita a loro con l’arsenale conquistato.
Se non ci fosse stato un incontro imprevisto con una sentinella di ronda, la caserma sarebbe caduta nelle loro mani.
Fidel Castro diresse l'attacco alla caserma Moncada con 45 uomini, preceduto da 8 uomini che presero il posto di guardia n° 3.
Nell'azione morirono 8 guerriglieri, alcuni morirono proteggendo la ritirata dei loro compagni; 53 vennero invece catturati e poi assassinati, altri 30 vennero incarcerati.
Il discorso di autodifesa di Fidel durante il processo, conosciuto in seguito come "La storia mi assolverà", venne pronunciato il 16 ottobre 1953. Ricostruito dallo stesso Fidel durante la prigionia, venne fatto uscire segretamente dal carcere e pubblicato grazie all’impegno di attivisti che lo distribuirono clandestinamente in tutto il paese a metà del 1954 e divenne la spinta per l'arruolamento di migliaia di giovani cubani nella lotta antibatistiana.
Il Programma del Moncada fu poi portato a compimento nella sua essenza durante il primo anno e mezzo dal trionfo della Rivoluzione.



di Grazia Orsati, da Radio Città Aperta

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