Il 15 giugno si è costituita a Torgiano l’associazione “MI RIGUARDA”. Un’associazione di genitori il cui scopo è quello di occuparsi della famiglia come istituto sociale, in particolar modo oggi che quest’antico nucleo sta perdendo la forte identità che lo ha caratterizzato nel passato remoto e recente.
In una società dove i cambiamenti sono veloci e continui ed ai quali dobbiamo adeguarci, comunicare diventa sempre più difficile, ma anche indispensabile. I mass media influenzano e condizionano i rapporti fra le persone, modificando e disgregando interi tessuti sociali. Molti sono i fattori che producono questo stato di cose, ma il più determinante è un’informazione interessata e non oggettiva che crea tra la gente aspettative e frustrazioni di ogni genere, spesso invertendo le priorità e priva di valori etico - morali. C’è quindi bisogno di saper comunicare attraverso un linguaggio semplice e diretto, efficace, che permette di instaurare relazioni e rapporti con gli altri, anche all’interno dello stesso nucleo familiare, di rimettere al centro la comunità e i suoi individui e la famiglia come istituto che crea le basi per una società coesa.
Vediamo, quindi, a volte giovani privi di riferimenti, spesso abbandonati a se stessi, alla ricerca di emozioni di qualsiasi tipo, anche negative, genitori che non riescono a dialogare con i propri figli, una comunità che non trova obiettivi comuni che possano permettere di costruire una società solidale. A proposito pensiamo che, nonostante lo sforzo e la volontà che viene profusa, neanche le istituzioni riescono a dare risposte concrete a questi problemi. Le ragioni in questo caso sono diverse: mancanza di risorse, di progetti efficaci, ma spesso anche di volontà, di una sottovalutazione del problema che invece a nostro avviso è allarmante. Queste stanno vivendo una crisi molto seria. C’è un evidente scollamento fra la società civile e le istituzioni che è in crescendo. Questa sfiducia porta ad interiorizzare i problemi. Questioni che invece andrebbero condivise perché non appartenenti a singole persone, ma ad una intera comunità. Si instaura, quindi, un rapporto individuale fra cittadino e istituzione creando una cesura fra le varie istanze della comunità medesima e la società civile. La conseguenza è quella della relatività e quindi dell’approssimazione, della superficialità, della mancanza assoluta di analisi e di diagnosi. C’è invece assoluto bisogno di un serio lavoro d’inchiesta.
Con questa associazione abbiamo l’ambizione di mettere come priorità assoluta nella nostra comunità la questione sociale: giovani, genitori, anziani sono la spina dorsale di qualsiasi società, e in particolar modo della società in cui viviamo. Pianificare un percorso, monitorarlo, per capire le varie dinamiche e poter trovare soluzioni adatte al problema.
Quale futuro vogliamo sperare se non ci occupiamo dei nostri giovani, se non mettiamo a frutto l’esperienza dei nostri anziani? Dobbiamo conoscere il passato per capire il presente, progettare il futuro.
Per fare tutto questo, ovviamente, serve l’aiuto di tutti. L’associazione quindi si pone l’obiettivo di confrontarsi con tutte le associazioni del territorio (culturali e sportive) e con le istituzioni Scuola , Comune e Parrocchia. Ognuna di esse, ciascuna per i propri compiti, rappresentano i capisaldi di una società che vuol mettersi in rete attraverso il confronto con tutte le realtà di una comunità, come quella di Torgiano, ricca di esperienza, volontà e cultura, con una tradizione che affonda le proprie radice nel lavoro e nella famiglia, ma nella quale già si vedono le deviazioni dei nostri giorni. È attraverso il confronto che nascono idee giuste che possono portare quel progresso sociale e civile a cui tutti auspichiamo. Tutti abbiamo bisogno di confrontarci, non solo per un semplice miglioramento di noi stessi, ma per una questione spirituale, quasi per un bisogno fisico, che ti fa stare bene con te stesso e con gli altri.
Siamo solo dei genitori che, come tutti i genitori, sentono il bisogno di far crescere bene i propri figli nella propria comunità, perché questa comunità gli appartenga e la possano sentire una cosa loro. Per questo sentiamo anche il bisogno di conoscere altri genitori sensibili a queste tematiche.
Per settembre stiamo organizzando un dibattito sul tema delle dipendenze e della prevenzione: tema in questi giorni molto dibattuto e molto serio e inizieranno degli incontri con genitori che vogliono conoscerci.
Non possiamo rimanere con le mani in mano, dobbiamo agire oggi e domani: sempre.
Associazione “mi riguarda”
p. il comitato direttivo
Attilio Gambacorta
In una società dove i cambiamenti sono veloci e continui ed ai quali dobbiamo adeguarci, comunicare diventa sempre più difficile, ma anche indispensabile. I mass media influenzano e condizionano i rapporti fra le persone, modificando e disgregando interi tessuti sociali. Molti sono i fattori che producono questo stato di cose, ma il più determinante è un’informazione interessata e non oggettiva che crea tra la gente aspettative e frustrazioni di ogni genere, spesso invertendo le priorità e priva di valori etico - morali. C’è quindi bisogno di saper comunicare attraverso un linguaggio semplice e diretto, efficace, che permette di instaurare relazioni e rapporti con gli altri, anche all’interno dello stesso nucleo familiare, di rimettere al centro la comunità e i suoi individui e la famiglia come istituto che crea le basi per una società coesa.
Vediamo, quindi, a volte giovani privi di riferimenti, spesso abbandonati a se stessi, alla ricerca di emozioni di qualsiasi tipo, anche negative, genitori che non riescono a dialogare con i propri figli, una comunità che non trova obiettivi comuni che possano permettere di costruire una società solidale. A proposito pensiamo che, nonostante lo sforzo e la volontà che viene profusa, neanche le istituzioni riescono a dare risposte concrete a questi problemi. Le ragioni in questo caso sono diverse: mancanza di risorse, di progetti efficaci, ma spesso anche di volontà, di una sottovalutazione del problema che invece a nostro avviso è allarmante. Queste stanno vivendo una crisi molto seria. C’è un evidente scollamento fra la società civile e le istituzioni che è in crescendo. Questa sfiducia porta ad interiorizzare i problemi. Questioni che invece andrebbero condivise perché non appartenenti a singole persone, ma ad una intera comunità. Si instaura, quindi, un rapporto individuale fra cittadino e istituzione creando una cesura fra le varie istanze della comunità medesima e la società civile. La conseguenza è quella della relatività e quindi dell’approssimazione, della superficialità, della mancanza assoluta di analisi e di diagnosi. C’è invece assoluto bisogno di un serio lavoro d’inchiesta.
Con questa associazione abbiamo l’ambizione di mettere come priorità assoluta nella nostra comunità la questione sociale: giovani, genitori, anziani sono la spina dorsale di qualsiasi società, e in particolar modo della società in cui viviamo. Pianificare un percorso, monitorarlo, per capire le varie dinamiche e poter trovare soluzioni adatte al problema.
Quale futuro vogliamo sperare se non ci occupiamo dei nostri giovani, se non mettiamo a frutto l’esperienza dei nostri anziani? Dobbiamo conoscere il passato per capire il presente, progettare il futuro.
Per fare tutto questo, ovviamente, serve l’aiuto di tutti. L’associazione quindi si pone l’obiettivo di confrontarsi con tutte le associazioni del territorio (culturali e sportive) e con le istituzioni Scuola , Comune e Parrocchia. Ognuna di esse, ciascuna per i propri compiti, rappresentano i capisaldi di una società che vuol mettersi in rete attraverso il confronto con tutte le realtà di una comunità, come quella di Torgiano, ricca di esperienza, volontà e cultura, con una tradizione che affonda le proprie radice nel lavoro e nella famiglia, ma nella quale già si vedono le deviazioni dei nostri giorni. È attraverso il confronto che nascono idee giuste che possono portare quel progresso sociale e civile a cui tutti auspichiamo. Tutti abbiamo bisogno di confrontarci, non solo per un semplice miglioramento di noi stessi, ma per una questione spirituale, quasi per un bisogno fisico, che ti fa stare bene con te stesso e con gli altri.
Siamo solo dei genitori che, come tutti i genitori, sentono il bisogno di far crescere bene i propri figli nella propria comunità, perché questa comunità gli appartenga e la possano sentire una cosa loro. Per questo sentiamo anche il bisogno di conoscere altri genitori sensibili a queste tematiche.
Per settembre stiamo organizzando un dibattito sul tema delle dipendenze e della prevenzione: tema in questi giorni molto dibattuto e molto serio e inizieranno degli incontri con genitori che vogliono conoscerci.
Non possiamo rimanere con le mani in mano, dobbiamo agire oggi e domani: sempre.
Associazione “mi riguarda”
p. il comitato direttivo
Attilio Gambacorta
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