All’indomani della riuscita dello sciopero e della manifestazione di Perugia indetti dalla Cgil contro la manovra del governo, torniamo a dire che, nel contesto di crisi economica e sociale nel quale si trova il Paese e la nostra regione, siamo solo all’inizio del rilancio di mobilitazioni sociali contro il governo e contro Confindustria. La forte adesione allo sciopero e l’importante partecipazione di tante e tanti lavoratori venuti da tutta la provincia alla manifestazione indicano chiaramente che, sul piano della risposta sociale, è necessario ricostruire un terreno comune e collettivo di lavoro politico delle forze della sinistra per contribuire a determinare, anche a partire dai nostri territori, le condizioni per la caduta del governo. Certo. Perché il successo dello sciopero generale, così come la risposta dei lavoratori di Pomigliano, esprimono una richiesta di lotta politica contro l’arroganza padronale e di cambiamento rispetto alle politiche del governo.Ecco perché pensiamo che bene abbia fatto la Cgil a proclamare uno sciopero generale contro una manovra finanziaria ingiusta e iniqua prodotta da un governo antipopolare e amico degli speculatori, così come pensiamo che bene farebbe la stessa Cgil a proseguire la lotta nella nostra provincia territorio per territorio. Non solo. Crediamo che sia necessaria, sui temi specifici del contrasto alle politiche del governo, un’unitarietà d’azione delle forze di sinistra in grado di non disperdere la ripresa del conflitto sociale e di costruire insieme mobilitazioni territoriali. Questa è la proposta politica che avanziamo alle forze politiche e sociali della sinistra della provincia di Perugia.
Enrico Flamini, Segretario Provinciale Prc Perugia
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