sabato 22 febbraio 2014

E SILVIO DISSE "ABBIAMO UN MINISTRO" di A. De Angelis, http://www.huffingtonpost.it

Federica Guidi allo Sviluppo Economico è una nomina gradita a Berlusconi. Pochi giorni fa era a cena ad Arcore, pronta a iscriversi a Forza Italia. Ora si occuperà anche di tv...
Col sorriso delle grandi occasioni, Silvio Berlusconi l’ha salutata così, alla fine di una cena tra vecchi amici: “Federica, prima o poi questa tessera di Forza Italia dovrai fartela…”. Lunedì sera, Federica Guidi era ad Arcore, insieme al padre Guidalberto. Cena tra vecchi amici, che hanno un’antica consuetudine. Per parlare degli imprenditori da coinvolgere nella nuova Forza Italia. Cinque giorni dopo è arrivato il ministero allo Sviluppo economico, quello, per intenderci con delega alle Comunicazioni: “Un capolavoro di Verdini” sussurrano nella corte del Cavaliere.
Perché Federica è una berlusconiana vera, imprenditrice tosta. Più volte Berlusconi l’ha corteggiata come volto nuovo da lanciare. E più volte l’ha coinvolta nell’attività che considera più importante degli organigrammi di partito: coinvolgere imprenditori, fare fund raising, tenere i contatti con quel mondo refrattario nei confronti della politica politicante. Ecco perché una delle prime telefonate di congratulazioni alla neo ministra è arrivata proprio dal Cavaliere. Che ai suoi ha consegnato una battuta che la dice lunga: “Abbiamo un ministro pur stando all’opposizione”. Significa che è in buone mani non solo lo Sviluppo del paese, ma la tutela di Mediaset, il dossier più importante per Berlusconi. È una delega su cui Berlusconi vuole stare sempre al governo. Al sicuro con Passera, ai tempi di Monti, grazie anche alla supervisione dell’allora sottosegretario alla presidenza Catricalà. Poi al sicuro con Catricalà, ai tempi del Letta uno. Ora in mani sicurissime, quelle di Federica Guidi. E chissà se il prestigioso incarico non fosse già nell’aria lunedì sera. Fonti informate assicurano che l’oggetto della cena era il coinvolgimento di Federica in Forza Italia. E che la trattativa si è composta nelle ultime ore. Comunque: meglio di così non poteva andare.
 E meglio di così non poteva andare neanche sull’altra casella, la Giustizia. Il Cavaliere si sente tutelato da Orlando, uomo di sinistra, ma garantista, equilibrato, certo non espressione del partito dei giudici e della Procura di Milano. Uno che fu attaccato dai “manettari” dopo un’intervista al Foglio, ai tempi in cui si occupava di giustizia nel Pd di Veltroni, quello della “nuova stagione” e del dialogo col Cavaliere sulle riforme. Raccontano ad Arcore che anche sulla Giustizia la trattativa è stata assai complessa, molto più di quanto è uscito sui giornali. E che Orlando è stato tutt’altro che imposto dal Colle, cui non dispiacevano anche altri nomi tra cui, secondo i berlusconiani, lo stesso Gratteri, il magistrato che Enrico Letta aveva inserito nella task force contro la criminalità. Chissà. Sia come sia, di tutti i nomi, quello finale è il meno ostile, visto dalle parti di Arcore. Non certo come “Federica” ma buono per non incrinare il confronto con Renzi sulle riforme e sulla legislatura costituente…

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