Forse l'espressione è abusata, ma siamo allo sfascio. Ieri l'ex socialista Sacconi ha presentato il nuovo «statuto dei lavori»: è la negazione dello «statuto dei lavoratori» voluto da un socialista di tutt'altra pasta: Giacomo Brodolini. Con il nuovo statuto tutto è possibile, anche in deroga alle leggi, basta che ci sia accordo tra le parti, ovviamente non tutte. Non a caso siamo nella stagione degli accordi separati. Insomma, si butta a mare il principio della difesa del lavoratore, soggetto debole che Brodolini intendeva difendere come valore assoluto.C'è poi un secondo sfascio altrettanto grave: quello della politica. Con l'assenza di Berlusconi (volato a Seul dove ha ammesso che in Italia è un po' sotto tiro) la politica (con la «p» minuscola) si è scatenata. Il gioco delle alleanze è variegato, si sussurra di un possibile governo Tremonti, sostenuto dalla fiducia di Bossi. Al tempo stesso l'idea di un grande centro prende forza: Casini e Fini (e anche l'Api di Rutelli, per quel che conta) sono pronti a prendere il governo. Il nuovo che avanza.C'è sfascio, in politica, perché a fronte di una situazione economica pesantissima, cresce il disagio sociale crescente. Lo sottolinea il presidente Napolitano quando sulla finanziaria avverte: «Non tagliate tutto». Manca una strategia complessiva e l'opposizione si limita a cercare di inserire delle «zeppe» nella finanziaria del governo, senza essere in grado di esprimere una proposta alternativa. Lo sfascio è rappresentato da una politica con poche idee, confuse e con il fiato corto. Tutta puntata all'oggi. senza prospettive per il domani. Certo, avere un presidente del consiglio come Berlusconi è imbarazzante, ma gettarlo fuori dal ring della politica non basta. Il dramma è che ormai tutti i partiti si sono abbeverati alla fonte del berlusconismo, introiettandone le peggiori idee. Anche i «rottamatori». Se qualcuno di loro avesse partecipato, ieri, alla cerimonia funebre per ricordare Aldo Natoli, avrebbe potuto comprendere il valore assoluto della battaglia delle idee e anche cosa significa essere accanto agli emarginati.C'è poi lo sfascio della società, la perdita della coscienza civile collettiva accompagnata da un crescente prevalere delle soluzioni individuali, del trionfo dei furbi ai quali, purtroppo, va l'ammirazione di chi non può essere furbo. I dati Irpef pubblicati ieri dal Dipartimento alle finanze - relativi al 2008 - ne sono la prova. Mostrano un italietta povera povera nella quale 10 milioni di contribuenti non pagano Irpef grazie anche alle detrazioni fiscali.Di più: due terzi di chi presenta la denuncia dichiara di guadagnare meno di 20 mila euro l'anno e solo l'1% degli italiani denuncia più di 100 mila euro. Lordi naturalmente. Stime recenti (anche di Confindustria) calcolano l'evasione in 130-150 miliardi annui, poco meno del 10% del Pil. Lotta senza quartiere all'evasione? Quando mai: per Tremonti è meglio varare un po' di «gratta e vinci» e qualche lotteria in più. Infine una notazione che può sembrare un po' di bottega: si lesinano i soldi per l'editoria, ma le commissioni difesa di camera e senato hanno approvato l'acquisto di un nuovo siluro - lo «squalo nero» - dal costo unitario di 87,5 milioni di euro.
Galapagos, Il Manifesto
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