martedì 2 novembre 2010

La voce dell’ignoranza

La lezione della
“professoressa”
Daniela Santanchè




Lo scenario è il solito dei talk-show politici. Esponenti dell’opposizione e della maggioranza, un giornalista di “Libero”, una docente universitaria legata ai finiani. La trasmissione si intitola “In onda”, con Luca Telese e la bella Luisella Costamagna.
Fra gli ospiti c’è anche lei, la pasionaria, Daniela Santanchè, ordinariamente sottosegretario dell’attuale Governo ma qui si presenta come professore emerito di diritto civile. Il suo “aplomb” è proverbiale: parole gentili per tutti, un distacco dalle cose del mondo, affabilità. Inizia chiedendo a Luisella “se ha studiato il caso” perché altrimenti dovrà ripetere l’esame. La giornalista cincischia, proprio come una studentessa al primo appello e bofonchia “Sì…ho studiato…”. Ma lei è inflessibile. “Conosce l’articolo 403 del codice civile?”. Luisella non lo conosce. Ed allora la professoressa la bacchetta: “Ha detto che si era preparata!
L’articolo dice che non c’è bisogno di alcun magistrato e che la polizia può benissimo affidare una bella gnocca nelle mani di un’ex igienista dentale ora deputata regionale per caso, che poi può portarla dove le pare, anche in casa di una brasiliana dove verrà picchiata. Ma volete smetterla di strumentalizzare ogni cosa che fa il mio Silvio?”.
Luca Telese prova a prendere le difese della collega ma viene sovrastato dalla professoressa emerita. Luisella: “Veramente tutti i giornali dicono il contrario”. Santanchè: “Ma quali giornali, scrivono solo porcate, come Repubblica. La finite di strumentalizzare?”.
Poi, ancora più adombrata, scuote la testa quando parlano Sofia Ventura e una deputata del Pd (“Consiglio al premier di rilassarsi come faccio io, con i figli e i nipotini”), mentre non può fare a meno di sfoderare, nella notte di Halloween, i due canini assetati di sangue.
L’articolo 403 ha colpito nel segno, perché nessuno lo conosce. Peccato per la professoressa emerita che dica tutto il contrario di quanto asserisce. Gli autorevoli giuristi che lo scrissero nel lontano 1942 si erano semplicemente dimenticati di contemplare il caso di una bella gnocca, pensando troppo genericamente ad un “minore”. Non pensavano nemmeno lontanamente che, dopo Mussolini, sarebbe venuto Berlusconi.
L'ARTICOLO 403 DEL CODICE CIVILE CITATO DA DANIELA SANTANCHE'
"Quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o è allevato in locali insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità, ignoranza o per altri motivi incapaci di provvedere all'educazione di lui, la pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell'infanzia, lo colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione".

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