Apprendiamo
tramite i giornali di oggi la vostra versione, ben riveduta e corretta,
di quanto accaduto il Primo Maggio in Piazza Maggiore. Purtroppo non
siamo stupiti delle facili semplificazioni, mistificazioni e
strumentalizzazioni che avete imbastito per difendervi dalla verità e
dall’ovvio. Noi oggi facciamo un atto rivoluzionario, a volto scoperto
ribadiamo la verità. Vi vediamo nervosetti, sbagliamo? Come è noto a
tutti, siamo scesi insieme a molti cittadini e agli studenti di Cultura e
Conflitto per contestare ed impedire la scandalosa presenza ipocrita di
Unindustria sul palco della festa dei lavoratori. Lo avevamo
annunciato, lo abbiamo fatto incontrando moltissime approvazioni
nonostante quella piazza fosse l’ombra di quello che in passato è stata
durante il Primo Maggio. Poi è toccato a voi in un modo che non dovrà
più stupirvi: spontaneamente centinaia di persone (non poche decine come
dichiarate sui giornali) si sono radunate di fronte al vostra gazebo,
di fronte alla vostra presenza che, come se niente fosse, distribuiva
volantini e vendeva garofani. Noi ci siamo uniti a questo momento
totalmente spontaneo, pensate, non l’avevamo neanche previsto. Non c’è
niente di organizzato ai vostri danni, ai vostri danni ci sono solo le
azioni e la politica che state conducendo. Sappiamo che non siete
abituati ad uno striscione o un megafono, che non siete abituati a
vedere molti vostri ex elettori, molti giovani, molti cittadini esausti
dalla vostra conduzione politica. Sappiamo che siete nervosi. Parlate di
“squadrismo”, agitate lo spettro degli “autonomi dei centri sociali”,
per bocca dei vostri massimi dirigenti parlate di “rischio di violenze”,
di nostri “slogan preconfezionati”, di metodi fascisti e, magari, di
qualche “vecchio aizzatore”. Non sapete neanche di che state parlando,
la vostra bussola è completamente (e probabilmente volutamente) saltata.
Dove eravate quando in questa città concedevate le sale pubbliche ai
veri squadristi? Ricordate il convegno razzista alla sala dell’Angelo? E
la questione Casapound? E Forza Nuova che occupa le piazze di questa
città difesa dalla polizia? Siete indifendibili, tanto quanto è
indifendibile la vostra politica nazionale e cittadina. Ma entriamo nel
merito, perchè gli “slogan preconfezionati” a nostro avviso sono stati
un macigno pure sulla vostra ipocrita presenza: come se niente fosse,
come se non foste in un governo insieme alla destra becera
berlusconiana, come se non votaste insieme la fiducia ai nostalgici di
Salò (come la Mussolini) e agli impresentabili (come Miccichè) dopo aver
condotto una campagna elettorale contro gli stessi, vi presentate
tranquilli in piazza. I cittadini, quelli che definite “autonomi dei
centri sociali” (che a questo punto speriamo fioriscano in ogni angolo
di Bologna), presenti in piazza vi hanno ricordato questo ed altro, vi
hanno pure ricordato la vostra bella alleanza con il PDL bolognese, la
Curia e Comunione e Liberazione sulla questione del referendum per
eliminare finalmente il finanziamento alle scuole paritarie private.
Sarete in compagnia di molti “amici della B come bugia”, ne avete di
motivi per esser nervosi. “Noi non ci togliamo il cappello davanti ai
padroni”, queste le parole sul nostro striscione messo a disposizione
dei cittadini che vi hanno contestato, messo a disposizione di quanti
vorrebbero riconoscere nella piazza del Primo Maggio solo dignità e
coerenza. Voi ci conoscete benissimo, a volto scoperto con i nostri
corpi non ci siamo mai nascosti, neanche in questa occasione, eppure vi
ostinate a definirci nei più svariati modi, a creare il mostro adatto da
dare in pasto alla stampa e alla città. Voi vi nascondete dietro le
vostre bugie, dietro le vostre “ricostruzioni dei fatti” per continuare a
rassicurare magari qualche vostro iscritto che non ne può più (che
magari vi occupa la sede) delle vostre incoerenze. I violenti siete voi,
i violenti sono i partiti responsabili delle politiche neoliberiste
inumane che hanno distrutto ogni speranza di futuro e stabilità per la
nostra generazione. Questi sono i fatti, queste sono le motivazioni
dell’esasperazione popolare, questi i macigni che vi hanno fatto
ammainare la vostra bandiera (già) bianca di resa. Ci accusate di non
volere il dialogo, di non volere il confronto con voi. Voi non avete più
niente da dire per difendervi, prendete in giro le persone in ogni
telegiornale, in ogni trasmissione, in ogni dichiarazione, in ogni
vostro voto di fiducia al governo Monti (ed ora Letta-Alfano) fin dal
novembre 2011. Non vi fosse ancora chiaro, ve lo ripetiamo: cittadini
per caso in piazza, per convinzione, cittadini organizzati (come noi, i
Giovani Comunisti di questa città), “ragazzini” (come li avete chiamati)
col pensiero critico, i vostri figli, precari, attivisti, migranti,
questi erano i vostri contestatori, questo il vostro spettro, molto
vicino, diffuso e non lontano da voi. Noi nelle parole di Di Vittorio,
voi nello squallore delle larghe intese. Siete decisamente nervosi.
Giovani Comuniste-i Bologna
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