domenica 21 dicembre 2014

Didi e Gogo e il teatro dell'assurdo




L'opera di Samuel Beckett “Waiting for Godot” racconta la storia di Didi e Gogo, due clochard che in una solitaria strada di campagna attendono un certo “signor Godot”. I due, lamentandosi tra loro del freddo e della fame, litigano su futili e banali argomenti, decidendo di spostarsi senza però fare mai un passo. Il dramma esistenziale dei due protagonisti consiste nel fatto che entrambi attendono un avvenimento senza però far nulla affinché questo si realizzi.
 
Oggi, il palcoscenico politico del teatro dell'assurdo, ci offre una straordinaria messa in scena dell'opera di Beckett: Didi Vendola e Gogo Civati, sono riusciti infatti ad abbandonare ogni elemento politico razionale, riuscendo a rompere ogni legame tra parola ed azione. Entrambi invocano la creazione di qualcosa a sinistra, che per Civati prende l'arcaico nome di Ulivo, il cui leader Vendola vorrebbe addirittura far diventare Presidente della Repubblica. Un'interpretazione memorabile nel contesto politico attuale dell'opera beckettiana che solo dei campioni del paradosso potevano inscenare.
"Dobbiamo costruire un luogo, una grande casa" a sinistra "per dare riparo a chi è al gelo - ha detto retoricamente Vendola - "O troviamo un luogo dove farlo o vuol dire che siamo solo dei chiacchieroni." Il leader di Sel ha poi proseguito dicendo che "Noi non aspettiamo Civati come fosse Godot, sia chiaro ma dobbiamo valorizzare il coraggio delle sue prese di posizione, aspettando che la crepa che si sta aprendo nel Pd sia sempre più profonda". Pronta la risposta di Civati alle parole di Vendola : "Non si tratta di aspettare me o Godot ma di tornare ad avere quello che una volta si chiamava Ulivo. Capisco l'esigenza di Sel di tornare ad un protagonismo maggiore a sinistra del Pd, ma non è questione di aspettare me". Interessante anche l'ambientazione scenica, a fare da sfondo allo scambio di battute sono state le primarie del PD in Liguria. Sel, ancora una volta per le elezioni regionali, come in Emilia e in Calabria, ha ben pensato di allearsi con il partito delle grandi opere mentre Civati continua a minacciare scissioni ma resta immobile. Sta a vedere che Godot è Matteo Renzi!

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