Il 16 dicembre si annuncia il giorno
più lungo per gli italiani che saranno chiamati a versare al Fisco circa
44 miliardi tra cui il saldo dell’ultima rata Imu, la Tasi e per
quelli ancor più sfortunati una rata della Tari. La tassazione sugli
immobili si conferma uno dei “fronti caldi”, il governo Renzi, dietro
alle promesse e ai proclami, usa tutti i mezzi per nascondere di aver
aumentato le tasse.
Il governo annunciò la riforma dei tributi comunali
con l’introduzione della IUC – imposta unica comunale che tanto unica
non è: nei fatti ha solo duplicato e parcellizzato le imposte generando
confusione nei cittadini e complicando enormemente i calcoli per poter
pagare le tasse.
Se i cittadini riusciranno a
confrontare le tasse sulla casa pagate nel 2013 e quelle che stanno per
pagare si troveranno parecchie sorprese – in negativo. Infatti, i Comuni
si sono trovati con minori trasferimenti statali e un ulteriore
prelievo da parte del governo sul gettito IMU: lo Stato nel 2013 ha
prelevato direttamente mediante l’Agenzia delle Entrate il 32% del
gettito di questa imposta che si chiama imposta municipale (?) e nel
2014 preleva il 38,22%.
I comuni, peraltro, hanno pensato bene
di rivalersi sui cittadini stabilendo nella stragrande maggioranza dei
casi l’aliquota della TASI al massimo (2,5 per mille), agevolati in
questa decisione dal fatto che le elezioni si sono tenute in primavera
quindi pensando di poter aumentare le tasse senza subire contraccolpi
elettorali; così numerosi Comuni hanno spinto la nuova tassa sulla prima
casa non solo al tetto massimo del 2,5 per mille, ma le hanno aggiunto
anche la coda dello 0,8 di addizionale.
Di fatto, il governo Renzi e l’ANCI
(l’associazione dei comuni capeggiata da Piero Fassino, esponente di
primo piano (pelo) del PD renziano) hanno stretto un patto cinico e
diabolico a carico dei contribuenti: lo stato ha tagliato i fondi ai
comuni ma gli ha concesso di aumentare le tasse sulla casa. Non solo,
la Tasi si distribuisce in modo diverso dalla IMU sulla prima casa: ora
pagano tutti gli immobili, anche quelli con rendite catastali
medio-basse, e anche le famiglie con figli: il meccanismo della Tasi è
più «regressivo» rispetto a quelle dell’Imu, nel senso che favorisce i
proprietari di immobili di alto valore fiscale e penalizza le case
piccole, aumentando il gettito a favore dei Comuni.
E’ questo uno degli aspetti più
abominevoli della politica del PD, partito che governa a Roma come in
quasi tutti gli enti locali, ma non fa altro che fare come i ladri di
Pisa, cioè rimpallarsi la responsabilità e prelevare di comune accordo
dalle tasche degli italiani, ben inteso dagli italiani che lavorano,
pagano le tasse e fanno sempre più fatica di arrivare alla fine del
mese, perché rispetto alle lobby finanziarie, agli arricchiti di questo
ventennio ed ai grandi evasori il PD è succube o complice.
Questi denari dei contribuenti non
vengono spesi per investimenti nè dal governo nè dagli enti locali, ma
finiscono come una goccia nel mare a pagare gli interessi del debito
pubblico che continua a crescere senza controllo. In questi 20 anni sono
state fatte cose ignobili e in buona parte sono frutto del
centrosinistra e della seconda repubblica, a partire dalla legge
Bassanini che ha prodotto solo burocratizzazione e aumento incontrollato
delle spese correnti a scapito degli investimenti (con la
liberalizzazione dell’utilizzo degli oneri urbanizzazione), sottrazione
ai comuni del cosiddetto settore industriale (acqua e rifiuti in
primis), con servizi meno efficienti di quando erano pubblici e aumenti
smisurati dei costi (tanto pagano i cittadini) e gestiti oggi da società
partecipate con amministratori in gran parte provenienti dalle file del
PD.
Penso che il PD sia diventato una
macchina per la gestione del potere e questo è un collante concreto e
formidabile per sopire le conflittualità tra le varie correnti, aspetto a
mio parere sottovalutato sulle analisi sul PD.
In ultimo, non resta che
ricordare le infinite polemiche lo scorso anno sulla applicazione
dell’IMU sulla prima casa, polemiche tra i partiti e paginate sui
giornali che hanno giocato un ruolo importante sulla perdita di
credibilità del governo Letta – Saccomanni. Quest’anno, al contrario,
tutti zitti a cominciare dai mass media, quando è evidente che la TASI è
di nuovo una tassa sulle abitazioni, comprese le prime case, e senza
gli sgravi dell’IMU per le famiglie e con una quota pure a carico
dell’affittuario.
La TASI è solo un inganno in più a partire dalla
definizione: il tributo sui «servizi indivisibili» dei Comuni; a che
cosa vuol dire? e a che cosa si riferisce? si tratta forse dell’aria che
respiriamo? Sono state fatte delle complicazioni e dette bugie per
aggiungere una tassa in più e sulla prima casa. E come una beffa, tutti
i tributi comunali sono stati concentrati in questa stagione e
riguardano in pratica tutti coloro che occupano un’abitazione. La Tasi, a
carico del proprietario se la casa non è locata, altrimenti va
suddivisa tra proprietario (che deve pagare tra il 70 e il 90%) e
l’inquilino; la Tari (tassa sui rifiuti) dovuta da chi occupa
l’immobile; l’Imu, sempre a carico del proprietario.
Non basta. I continui cambiamenti della
normativa complicano enormemente gli accertamenti, quindi in sostanza si
agevolano gli evasori; inoltre i comuni sempre più in difficoltà si
rivolgono sempre più spesso a ditte private (altre lobby) che, a loro
volta, vanno a infierire sul povero cittadino, gravandoli di sovrattasse
e balzelli vari.
La razionalizzazione dei sistemi
informatici consentirebbe di liberare risorse preziose, che potrebbero
essere utilizzate per assumere giovani, ad esempio per aggiornare il
catasto, operazione indispensabile per far sì che le tasse siano almeno
eque.
Se avete la pazienza di consultare sul
sito del ministero dell’interno i dati dei trasferimenti e dei prelievi
forzosi vedrete differenze abissali e incomprensibili tra i vari comuni.
La spending review fatta in questo modo è fatta apposta per tagliare i
servizi essenziali ai cittadini:a partire dai servizi per gli anziani e
gli anziani non autosufficienti. Ma, lo sappiamo, non esistono le lobby
degli anziani e ancor meno quelle degli anziani non autosufficienti. La
stessa cosa accade per le scuole. In sostanza, il criterio è di tagliare
i servizi: i comuni che non forniscono servizi non subiscono tagli.
È una logica perversa, invece di tagliare gli sprechi si tagliano le spese per i servizi.
Ma quello che ha fatto il governo
Renzi/Padoan il 28 novembre è un vero accanimento contro i poveri
cittadini ed i comuni più in difficoltà, una manovra retributiva alla
rovescia, un governo Robin Hood, rubare ai poveri per dare ai ricchi.
Complimentoni. Il provvedimento governativo introduce il pagamento
dell’Imu sui terreni agricoli retroattivamente a partire dal 1 gennaio
2014. La legge prevede che sono esenti solo i terreni agricoli dei
comuni ubicati ad un altitudine superiore ai 600 metri, mentre per
quelli ubicati tra 281 e i 600 metri si applica l’esenzione ai terreni
concessi in comodato oppure in affitto ai coltivatori diretti e
imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.
Imporre l‘Imu sui terreni agricoli nei Comuni montani è una decisione sbagliata
che colpisce, di fatto, cittadini e comuni territori marginali e
disagiati. Le decisioni del governo non tengono conto che si tratta in
gran parte di terreni che in concreto non sono suscettibili di produrre
reddito agrario, dove i proprietari sono nella stragrande maggioranza
persone anziane che devono affrontare il disagio di servizi spesso
inadeguati e le difficoltà derivanti dallo spopolamento. Il frutto di
questa manovra è di 350 milioni di euro di gettito, importo inferiore
a quello pagato per tangenti per varie “grandi opere” mai realizzate.
Il pagamento deciso venerdì 28 novembre avrebbe dovuto avvenire il
fatidico 16 dicembre se non che a seguito delle proteste di tutti i
comuni interessati è stato fatto slittare al 26 gennaio 2015. Una
barzelletta! Francia e Germania continuano a lanciare progettualità e
investimenti nelle Terre Alte, noi siamo qui a lottare contro l’IMU che
penalizza le comunità che vivono nelle zone rurali. C’è qualcuno che
vuole impegnarsi per bloccare questa drammatica spirale?
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