giovedì 11 dicembre 2014

Podemos, molto più di un movimento antisistema di Andrea Punzo, huffingtonpost.it


PABLO IGLESIAS

Nel panorama politico europeo c'è un movimento nuovo che più di altri negli ultimi mesi ha destato attenzione e interesse. È nato il 17 gennaio 2014 in Spagna, in una libreria caffè nel quartiere multietnico di Lavapiés a Madrid, ha un nome - Podemos - che è la declinazione spagnola dell'obamiano "Yes we can", un programma ambiziosissimo costruito sulle fondamenta dell'indignazione spagnola (ricordate gli indignados?), uno sguardo già oltre i partiti tradizionali, una classe dirigente giovanissima e un leader carismatico, ambizioso e determinato che risponde al nome, più spagnolo che mai, di Pablo Iglesias.
Questo e molto altro è raccontato nel libro Podemos la sinistra spagnola oltre la sinistra (edizioni Alegre) scritto a quattro mani da due giornalisti italiani Matteo Pucciarelli (Repubblica) e Giacomo Russo Spena (Micromega). Primo vero volume che analizza cuore e cervello del fenomeno Podemos e che racconta nei dettagli la genesi di un movimento- rivelazione capace, a pochi mesi dalla sua nascita, di presentarsi alle elezioni europee e conquistare un più che onorevole 8%. Un effetto crescita che non sembra arrestarsi visto che quasi tutti i sondaggi in Spagna segnalano l'ormai avvenuto sorpasso ai danni del Psoe, il partito socialista. C'è già chi prevede che, se dovesse confermarsi questo trend, tra un anno quando ci saranno le elezioni politiche potrebbe verificarsi uno scenario a dir poco clamoroso: i due storici partiti, socialisti e conservatori, travolti dall'onda del "Possiamo".

Ma che cos'è esattamente Podemos? Dove è nato? Perché ha ottenuto così rapidamente tutto questo successo? Ma soprattutto dove vuole arrivare? Russo Spena e Pucciarelli provano in questo libro a rispondere, c'è da dire in maniera davvero esauriente. Ciò che resta a chi legge è la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di molto più concreto di un movimento antisistema capace di usare il web come strumento di democrazia diretta e di espansione del proprio credo. Tutt'altro. Scoprendone genesi e sviluppo viene da pensare che uno dei più grandi errori sia quello di pensare a Podemos come un Movimento cinque stelle in salsa iberica o ancor di più a una nuova Izquierda (sinistra) 2.0
In questo gruppo guidato da Iglesias, personaggio interessante tutto da scoprire soprannominato el coleta per via dell'inseparabile codino, sembra non esserci la sola volontà di distruggere e scardinare ma di guidare e determinare i processi conquistando la maggioranza dei consensi. Sembra non esserci l'idealismo senza azione del passato ma la determinazione di chi vuole essere direttamente protagonista del cambiamento senza troppi steccati ideologici. Tutto questo, sia chiaro, non senza difficoltà, divisioni e tendenze iper leaderistiche ben descritte da Russo Spena e Pucciarelli.
Di certo c'è che l'ambizione ai ragazzi non manca, per capirlo basta leggere le prime dichiarazioni dopo l'ottimo risultato delle europee: "Le elezioni? Sono andate male, siamo nati per essere maggioranza e prendere almeno il 50 per cento. Non per fare testimonianza, il vero trionfo sarà quando vinceremo". Al voto politico nazionale in Spagna manca un anno e a quel punto sapremo se e quanto Podemos sarà diventato grande.

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