PERUGIA - La degenerazione della politica ormai non ha limiti. Il segretario del Pd dichiara ” non lasceremo Roma in mano ai ladri” , come se i ladri venissero da un altro mondo distante anni luce dal loro e dal suo. Risultano “dettagli” :
1) il fatto che l’uomo delle coop, il condannato per omicidio Buzzi, avesse finanziato ed appoggiato un po’ tutto e tutti, Marino e la renzianissima Bonafè compresi;
2) che questi presunti “ladri” si erano seduti a tavola con il Premier nelle famose cene a 1000 euri, senza che nessuno avesse qualcosa da ridire;
3) che il sig. Odevaine (detto anche il “regalo” a Uolter di Giovanna Melandri, di cui è stato consigliere quando era ministro della Cultura, nonché parente alla lontana), prima di essere nominato capo dei Gabinetto di Veltroni e capo della polizia Provinciale di Zingaretti, avesse avuto, tra le note del suo curriculum, due condanne per droga e per assegni in bianco;
4) che un Ministro del Governo partecipava a cene organizzate da questa gente e teneva assemblee di bilancio (sic) nella famigerata coop di Buzzi;
5) che l’inchiesta coinvolgendo a vario titolo, da quello politico, a quello giudiziario, componenti del Governo, diversi parlamentari Consiglieri regionali, membri della Giunta Marino e del Consiglio Comunale di Roma, pezzi della lega coop, faccia pensare più ad un sistema che ha coinvolto non solo le amministrazioni, ma anche l’attività di partito;
6) che risultano “quisquiglie pinzillacchere” anche le dimenticate notizie provenienti dal Mose (nelle quali si è cercato si spacciare il Sindaco di Venezia come un infiltrato nel Pd) , dall’expo e da quasi tutte le regioni d’Italia, che parlano di esponenti o di uomini vicini o , addirittura organici, ai democratici indagati, rinviati a processo o addirittura condannati per vari reati.
Dettagli che mostrano un modo prevalente e non episodico di fare politica. Dettagli che non servono a determinare la giusta reazione , ma che , addirittura, vengono utilizzati per fare un gigantesco regolamento di conti interno, con, (naturalmente) sul banco degli imputati, gli ex ds. Un regolamento iniziato mesi fa contro la Giunta Marino e che potrebbe, dicono alcune voci romane, addirittura essere stato il movente di tutto questo scandalo. Ma basta davvero allontanare “le mele marce”, o inventarsi qualche inutile regoletta dell’ultima ora, per risolvere tutto? Improbabile se non impossibile. Anche perché ormai sono così tante che si può tranquillamente parlare di sistema. Il problema e il sistema sono quel partito, la sua inesistente selezione della classe dirigente, la sua lontananza dai valori e dalle storie di riferimento, la sua percezione come strumento principe per tentare, nel migliore dei casi, di avere un’occupazione, una carriera e nel peggiore dei casi, un arricchimento ed, infine, la sua completa inesistenza come “intellettuale collettivo”. Se non si affrontano questi problemi, che compongono la vera “questione morale”, tra un po’ rispunterà un altro grande scandalo e assisteremo alla solita dichiarazione del “capo” : “faremo pulizia”. E’ un po’ quello che ha detto il solo Barca, ma a Renzi e compagnia non interessa discutere di queste questioni e, tantomeno, della creazione di un partito moderno della sinistra impermeabile alla corruzione di massa. Non gli interessa perchè, loro, in quel partito non ci sarebbero, perché di sinistra e lui con al sinistra che ci azzecca?
P.S. - Dice il saggio : Nessuno si taglia gli attributi per fare un dispetto alla moglie.
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