Come al solito vado contro corrente. Ieri Renzi ha intonato la canzone
di Cocciante “Era già tutto previsto”. Questo finale l’avevo già
annunciato una settimana fa con il post “Signori abbiamo un rischio”. Le
coperture non ci sono. Le promesse elettorali di Matteo si e si
finanziano col gioco d’azzardo e, naturalmente, con il debito pubblico .
Metto soldi in circolazione, pago debiti, sconto tasse, l’economia ha
un miglioramento e lo stato incassa di più e ricomincio. Il “circolo
virtuoso” che Berlusconi ha predicato da sempre e che, però, mai si è
azzardato a fare. E questo è indubbiamente un merito del fiorentino. Il
tutto con una serie “impressionante” di bugie. Non è vero che si
favoriscono i “meno abbienti”, perché i tanti lavoratori (5 milioni) che
guadagnano meno di 15 milioni, non avranno niente. Sono già esenti da
tasse e non facciano gli ingordi. Le cifre sulla copertura sono tutte
aleatorie. Lui dice che la Spending Review vale 7 miliardi e nella
stanza accanto, lo stesso giorno, Cottarelli lo smentisce facendo sapere
che nel 2014 al massimo (e sottolineo al massimo) se ne risparmieranno
3. Il che vuol dire 2 se non meno. Risultato : Cinque miliardi sono già
fuffa. Mentre va in onda la campagna elettorale per le Europee con
tanto di cartelli pubblicitari pagati dallo Stato, si cominciano però a
delineare i contorni della “fregatura”. Questo Governo sta delimitando
per legge i limiti della “ricchezza” concessa alla plebe. Limiti che
si abbassano paurosamente fino alla soglia di sopravvivenza. Adesso
l’asticella è stata fissata in 1500 euro al mese, con i quali, come
noto, ci si finanzia la villa al mare, lo yacht e un giro del mondo
all’anno. Poi vedrete che man mano calerà fino a 1000 euro, per
uniformare la povertà e cancellare la cosiddetta classe media che è il
vero obiettivo del liberismo, in questa fase. Allora chi prende più di
1500 se la prende….. E tra un po’ quella presa ce l’avranno anche tutti i
pensionati che guadagnano da quella cifra in su ai quali verrà
abbassato l’assegno. E non è solo una roba per quelli che prendono
questa cifra ma anche per molti altri che si trovano “nei dintorni”. Se
campi troppo e a forza di rivalutazioni annue raggiungi quella cifra, lo
stato ti respinge indietro. Lo dice anche la Bibbia “Più di 1500 euro
al mese moltiplicar non deve”. Non si tratta di indiscrezioni; è tutto
scritto sulla relazione del commissario Cottarelli e fa quindi parte
dei famosi risparmi. Quel piano che a regime deve trovare i 40 miliardi
necessari a coprire il fiscal compact e che prevede la famosa
sforbiciata del 10% di stipendi e pensioni dai 900/1000 euro netti in
su. Stabilito che i ricchi non si toccano (guai a parlare di
patrimoniale vera, quella che Barca ha valutato in 400 miliardi), gli
altri dovranno andare costantemente indietro ridistribuendosi la
miseria. E si sbaglia chi pensa che questo determinerà rivolte. Anzi
determinerà consenso. Il sistema va a comparti isolando la minoranza
colpita. Adesso do una botta al 20%, favorisco un altro 20% e rendo
neutro l’altro 60%, poi ammazzo un altro 20%, do una mano ad un ‘altra
categoria, rendo neutro il restante e così via. Si incazza il comparto
minoritario, ma gli altri, che sono la grande maggioranza, stanno zitti
perché non colpiti o perché già bastonati. Ma attenzione, le varie
operazioni sono sempre al ribasso. Una specie di fiera dell’est dei
redditi, dove si entra con una vacca (siamo già alla pecora) e a forza
di scambi a perdere, si esce con un topolino. Fino ad arrivare ad una
società divisa in due classi. I capitalismo dei ricchi e il “Comunismo”
dei poveri.E in questo quadro economico, ieri è andata in onda anche la
seconda parte del programma l’attacco ai diritti sul lavoro con quella
cosa che chiamano “Job Act”. Le due cose andranno via di conserva. Chi
esclude il ritorno allo schiavismo rischia di recitare la parte dell’
ottimista incallito.
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