lunedì 31 marzo 2014

La svolta autoritaria e il Grillo opportunista


Giovanni Favia ospite a ''Otto e Mezzo''Mago Belino e Lord Blog hanno deciso senza consultare nessuno che l’M5s sosterrà l’appello di Libertà e giustizia denominato “la svolta autoritaria”. Lo spirito di adesione del bi-leader all’iniziativa è lo stesso del torero che sottoscrive una campagna contro la violenza sugli animali. Grillo è il leader politico più autoritario ed allergico al dissenso d’Italia.
Anche la sua preoccupazione sul destino della Carta è strumentale ed ipocrita. Più volte l’ha attaccata definendola un “copione scritto dai partiti stessi” (in sfregio alla memoria dei padri costituenti) “blindata” e “quasi impossibile modificarla” in riferimento all’art 138. Salvo poi, quando il governo Letta voleva modificare lo stesso art. 138, gridare al golpe ed occupare i tetti della camera. L’ha accusata di essere causa, insieme ai media ed al finanziamento pubblico ai partiti, dell’attuale “dittatura” e le voleva dedicare persino un vaffanculo day, finalizzato ad una nuova stesura della stessa aprendola ad un confuso ed imprevedibile concetto di democrazia diretta. Dicasi stravolgerla completamente. Il bi-leader non ama per nulla la costituzione. E’ capace di cavalcare e montarsi qualsiasi cosa, purché sia funzionale a delegittimare gli avversari e a tirar su consensi.
Grillo è una minaccia alla nostra Costituzione, almeno quanto chi vuole superare il bicameralismo perfetto, eccezione per cui siamo unici al mondo. Fa più paura chi vuole rompere con lo sdoppiamento dei lavori parlamentari o chi vuole abrogare l’articolo 67, base di qualsiasi democrazia liberale?
Pensate che sia esagerato considerarlo una minaccia? Delira di una democrazia senza partiti ed il suo marketing politico, in un paese così confuso e in crisi, senza più vere culture politiche di riferimento buca terribilmente. Specie dopo aver invaso i talk show sempre pronti a genuflettersi in nome dell’audience.
M5s è il secondo partito italiano, ha un finto statuto depositato al viminale che è carta straccia. Grillo può direzionare il “movimento” come vuole, ne è padrone assoluto nonché titolare del consenso popolare e degli asset strategici quali dati sensibili, brand, sistemi di voto e dell’unica piattaforma comunicativa. Domani lo sarà anche degli assistenti parlamentari, che per nuovo regolamento, insieme al gruppo comunicazione, saranno tutti nominati dal socio in affari Casaleggio. E in un paese dove la politica è diventata comunicazione, chi controlla la comunicazione detta la linea politica. Ormai può permettersi qualsiasi cosa senza colpo ferire, non incarna più una speranza, ma una fede.
Gioca tutte le sue carte sull’emotività promuovendo l’irrazionalità e l’assenza di un pensiero critico ed analitico. Parli di presidenzialismo? Golpe! Il premier è stato eletto dal Parlamento e non dai cittadini? Golpe! Rintronati dal blog ignorano che il presidenzialismo è proprio la scelta diretta del premier attraverso il voto dei cittadini. Delle due l’una. L’Italia che piaccia o no è una Repubblica parlamentare ed i governi si fanno a Roma, non col voto. Lord Blog lo sa, infatti il M5s è stata l’unica forza politica nel 2013 che ha chiesto il voto senza dichiarare, nel caso di vittoria, chi avrebbe fatto il premier (colmando furbescamente un loro evidente vuoto). Vera trasparenza verso gli elettori e grande coerenza. Gioca con l’incultura del suo popolo che da una parte strumentalmente difende la Costituzione, dall’altra inconsapevolmente lavora per stravolgerla.
Chissà se se ne renderanno conto gli insigni giuristi. Il tempo, come sempre, sarà giudice.
GIOVANNI FAVIA
da Il Fatto quotidiano

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