martedì 5 luglio 2011

NO TAV OVUNQUE, ALLARGHIAMO LA RESISTENZA

Oggi ho messo fuori di casa mia la bandiera dei NO tav. Quando la mia vicina di casa mi ha detto che voleva dire io gli ho risposto che era una campagna contro le spese inutili e perchè il Governo non mettesse i ticket sulla sanità. Lei mi ha sorriso, e mi ha detto che se ne avevo un'altra l'avrebbe appesa anche lei.
Nessuno ne ha parlato, ma il governo del Portogallo, in piena crisi economica, costretto dall'Europa a severe misure di austerity ha tagliato le spese per la TAV. Nessuno si è stracciato le vesti, e nessuno ha detto che erano contro la modernità.

Penso che dovremmo da subito considerare la lotta dei NO TAV come una parte complessiva di una lotta estremamente più ampia che riguarda la democrazia, la difesa dei beni comuni, le scelte di bilancio del nostro governo, scelte che premiano le cricche che s'ingrassano di opere pubbliche inutili e massacrano il popolo.
La resistenza popolare in Valsusa è stata ed è uno dei punti più alti del conflitto del nostro paese. Dobbiamo organizzare manifestazione in tutti i territori d'Italia e raccontare questa lotta, dire cosa abbiamo visto e respirato come abbiamo fatto dopo Genova 2001. Dobbiamo da subito fare in modo che questi spazi di confronto abbiano una dimensione costituente, in grado di costruire parole comuni per un movimento in attesa della mobilitazione d'autunno contro il governo dell'austerity.
La Valsusa ha bisogno di noi, noi abbiamo bisogno della Valsusa!


Piobbichi Francesco - per controlacrisi.org

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