PERUGIA - "Non la sciamo spazio alla scure dei tagli stabiliti dalla manovra economica". Da qui parte la nuova sfida del Prc di Perugia, che oggi ha fatto il punto della situazione su due settori fondamentali del cosiddetto "stato sociale": sanità e ambiente.
Di fronte all'ennesima mannaia che verrà impartita dal governo nazionale, il gruppo di Rifondazione torna a parlare dell'importanza e della necessità di difendere uno dei capisaldi dell'economia e del vivere sociale dell'Umbria. "Con la salute non si scherza -ha spiegato oggi dalla sala Falcone e Borsellino della Provincia di Perugia il segretario Enrico Flamini- e per questo esprimiamo solidarietà alla Presidente Marini per il giudizio netto contro una manovra che di fatto 'taglia alla faccia del principio del federalismo'".
Bene anche il periodo ad interim dell'assessorato regionale, che dopo le dimissioni dell'ex Vincenzo Riommi, ha visto assumere le deleghe alla sanità prroprio nelle stesse mani della Presidente. "E' stata una mossa corretta e gestita nel milgiore dei modi -aggiunge Flamini- anche se ormai riteniamo maturi i tempi per la nomina di un nuovo assessore". Che sia competente e del settore, ma anche politicamente convergente con la linea del governo regionale e con gli altri gruppi di maggioranza.
"E' necessario fare affidamento ad una figura esperta e proveniente dallo stesso ramo -sottolinea Carlo Fabbri, consigliere comunale e responsabile provinciale per le politiche della sanità- altrimenti ci ritroveremo di fronte ad un altro periodo di stallo che, in tempi di vacche magre, bene non può fare al nostro sistema sanitario". Ma non solo. Nell'articolato mosaico della sanità umbra rimane, secondo il Prc, un nervo scoperto: il completamento della rete ospedaliera provinciale. "La questione del Trasimeno va risolta -sempre Fabbri- e credo che l'unica soluzione sia quella di potenziare l'ospedale di Castiglione del Lago quale punto di riferimento per tutto il comprensorio".
Poi è stata la volta del rapporto tra Università e Azienda ospedaliera (e della mnacanza di incentivi per il personale medico rispetto a quello accademico) e il tema della trasparenza, diventato quasi "come l'ostia che si prende in chiesa. Il punto cruciale non è rappresentato da una sostituzione sistematica dei direttori generali ogni 3 o 5 anni -prosegue Fabbri- ma dai risultati ottenuti e dal rispetto degli obiettivi". Elementi sui quali, sempre secondo Rifondazione, si deve fondare il giudizio dell'operato di un manager sanitario. Che può essere tranquillamente sostituito dopo 3 mesi, così come dopo 30 anni.
Tutte questioni che comunque hanno il dovere di scorrere in parallelo con la tutela dell'ambiente, il trattamento dei rifiuti e la salute dei cittadini. "Tra questi due settori -mette in chiaro il capogruppo provinciale Luca Baldelli- c'è e ci deve essere sempre una stretta sinergia, altrimenti si perde il senso di una tematica di importanza sociale come la salute. Per questo -aggiunge- in qualità di Prc abbiamo sempre proposto strategie alternative di raccolta e chiusura del ciclo dei rifiuti per continuare a difendere il concetto di 'Umbria cuore verde d'Italia'". Che in parole povere si inquadra come un "no" secco all'ipotesi degli inceneritori e un'apertura a trecentosessanta gradi verso le politiche della green economy.
Sanità e ambiente da tutelare, dunque, e da considerare come beni comuni. "Così come è stato per l'acqua alle ultime tornate referendarie -conclude Flamini- anche la sanità, intesa come diritto alla salute e rispetto per l'ambiente di tutti i cittadini, vogliamo considerarla come bene comune da difendere contro i tagli di un governo nazionale che punta solo a destrutturare le conquiste espresse oggi dal nostro stato sociale".
di Antonio Torelli, www.umbrialeft.it
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