giovedì 7 luglio 2011

Respingiamo l’Accordo Cgil Cisl Uil – Confindustria e la Stangata del governo! (se credete...diffondete!)

L’accordo tra Cgil-Cisl-Uil e Confindustria costituisce un durissimo colpo ai diritti e alla democrazia nel movimento sindacale: 1) tutto il potere va alle aziende e agli apparati burocratici, niente ai lavoratori; 2) dopo il primo colpo sferrato con l’accordo separato del 2009, oggi anche la Cgil accetta di ridurre drasticamente il ruolo del contratto nazionale, consentendo deroghe aziendali peggiorative rispetto al Ccnl su: inquadramenti, orari, straordinari obbligatori, ritmi e intensità dello sfruttamento, organizzazione del lavoro (ossia deroghe su tutto!). A uguale lavoro meno salari e diritti diversi!
Basterà poi che il 50% + 1 delle Rsu firmi un accordo e questo non potrà essere contestato dai lavoratori né con scioperi né con referendum, in linea con quanto preteso da Marchionne alla Fiat e fortemente sostenuto dal governo e dai sindacati complici! Ora anche la Cgil si associa, accogliendo persino la detassazione dei premi di produttività (cioè di sfruttamento) da cui finora si era dissociata.
Sacconi e Tremonti sono felici perché ciò significa il via libera di fatto anche alla stangata da 50 miliardi di euro decisa dal governo: più tasse per chi lavora (e meno per i più ricchi, chiamata ‘rimodulazione’ dell’Irpef), blocco dei salari e del turnover nel pubblico impiego (che, sommato ai tagli agli Enti locali, produrrà il conseguente smantellamento dei servizi!), graduale aumento automatico dell’età pensionabile (incrementando così la disoccupazione giovanile già oggi al 30%), aumento dei ticket sanitari, aumento delle bollette, ecc.
Il debito pubblico
, salito alle stelle per sostenere le banche e le imprese per quella crisi che non sono certo i lavoratori ad aver creato, è tutto scaricato su di loro, perché nulla è fatto pagare alle rendite e ai padroni che si sono arricchiti anche in questi anni.

Il patto sociale di Cgil-Cisl-Uil con Confindustria è sostenuto pienamente dal Centrosinistra, che quindi non si opporrà alla sostanza della manovra del governo, perché condivide l’esigenza di abbattere il debito senza toccare i profitti.
Bisogna indignarsi. Bisogna dire –come in Spagna e in Grecia- che il ‘loro debito’ noi non lo vogliamo pagare. Bisogna dire No, come hanno fatto gli abitanti della Valsusa. Bisogna protestare come hanno fatto i lavoratori e delegati sindacali ‘incazzati’ davanti alla sede della Cgil e creare dal basso un grande movimento di opposizione sociale che in questo paese è possibile, com’è successo con il Referendum per l’acqua pubblica e contro il nucleare, perché le nostre vite valgono più dei loro profitti.
Perché pagare 25 miliardi all’anno di spese militari? Ritiriamo subito i soldati!
Perché spendere almeno 30 miliardi per opere inutili e devastanti come il Tav in Valsusa o il Ponte sullo stretto? Rafforziamo la spesa sociale e per i servizi di tutti!
Perché devono decidere sempre ‘loro’?
I giovani precari, senza lavoro e senza futuro, i movimenti ambientalisti, i lavoratori e le lavoratrici non ne possono più: i prossimi mesi possono essere i mesi che preparano una svolta vera. Dobbiamo organizzarci: partecipiamo alle iniziative di lotta già ora contro la manovra e sosteniamo l’organizzazione di un’Assemblea nazionale autoconvocata subito dopo le ferie.



pubblicata da Gigi Malabarba il giorno giovedì 7 luglio 2011 alle ore 10.39

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