
Intanto La Stampa anticipa il “piano di Alfano per
recuperare 400 agenti” (infatti vuole tagliare 200 presìdi di polizia):
“Giro di vite al Viminale. La scorta sarà data solo a chi rischia
davvero”. Ma Alfano era ministro dell’Interno anche nel governo Letta,
partito 11 mesi fa. Dunque ci sta dicendo che per quasi un anno ha dato
la scorta a gente che rischiava per finta? E a chi, e con quali criteri,
e perché? Il libro La Casta di Stella e Rizzo, che fra l’altro
segnalava gli sperperi di denaro pubblico per auto blindate usate come
status symbol dai papaveri e dalle loro signore per fare la spesa col
lampeggiante e accompagnare i figli a scuola senza cercare parcheggio, è
uscito nel 2007: quindi, dopo sette anni di solenni promesse di tagli,
il Viminale si sveglia nel 2014? Può darsi, come dice Renzi, che
l’Italia sia infestata da “un esercito di gufi e rosiconi che spera che
l’Italia vada male”: ma non sarà che, più semplicemente, qualcuno ha
conservato un pizzico di memoria e, come San Tommaso, crede solo se
vede? Prendiamo la riforma del mercato del lavoro: a parte il nome
pittoresco (“Jobs Act), si parla di svuotare l’articolo 18 dello Statuto
dei lavoratori per aumentare la “flessibilità” e dunque il precariato
in vista dell’auspicato calo della disoccupazione. Oh bella, ma
l’articolo 18 non l’aveva già cambiato la Fornero? E la flessibilità non
è la parola d’ordine degli ultimi cinque governi, dalla legge Treu del
’97 alla Maroni (detta abusivamente “Biagi”) del 2002 alla Fornero del
2012? I risultati si sono visti: disoccupazione ai massimi storici e
zero nuovi posti di lavoro. Andiamo avanti così?
Prendiamo gli F-35, che
l’Italia scelse di acquistare dall’americana Lockheed grazie ai governi
D’Alema e Berlusconi (che ora si dice “contrario da sempre”). Due anni
fa Renzi, ancora sindaco di Firenze, tuonava: “Non capisco perché
buttare via così una dozzina di miliardi per gli F-35” (6-7-2012).
Gliel’ha poi spiegato Obama l’altro giorno. L’attuale ministra degli
Esteri Mogherini invocava “la consistente riduzione del numero di F-35
da ordinare” (15-2-2012). E Bersani: “Vanno assolutamente riviste e
limitate le spese militari degli F-35, le nostre priorità sono altre:
non i caccia ma il lavoro” (22-1-2013). Il 19-3-2014 la ministra della
Difesa Pinotti annunciava: “Abbiamo sospeso i pagamenti, facciamo una
moratoria, di fronte alle preoccupazioni si può vedere se è il caso di
ridimensionare”. L’altroieri, ricevuti gli ordini da Obama, riecco la
Pinotti: “I militari stiano sereni, non ci saranno passi indietro”.
Chi
ricorda queste cosucce è un gufo, un rosicone, o una persona sensata?
Per completare il déjà vu, ci sarebbe poi l’arresto di Previti: ma come,
non l’avevano già arrestato nel 2006, salvo poi salvarlo con l’indulto?
Sì, ma quello era Cesare, lo zio di Umberto. È l’unica novità di
giornata, peraltro in linea con la “staffetta generazionale” auspicata
dalla ministra Madia: prepensionare i vecchi per liberare le celle ai
nipoti.
Da Il Fatto Quotidiano del 30/03/2014.
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