lunedì 17 marzo 2014

TORGIANO: MOZIONE PER L'ADOZIONE DELLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO - Presentata il 17.03.2014

Visto L'interesse per i temi ambientali che da anni interessa le comunità nazionali e internazionali, riscontrabili in migliaia di atti che mirano alla salvaguardia e alla valorizzazione del panorama ambientale
Visto L'adozione e i risultati di 207 Comuni italiani, nonché l'adesione di Comuni Umbri come Perugia e Umbertide alla "Strategia Zero Rifiuti"
Visto Il riconoscimento ricevuto dal Comune di Capannori sulla "Strategia Zero Rifiuti", premio Ambiente Goldman 2013
Considerato Che l'attuazione della "Strategia Zero Rifiuti", secondo la "Carta di Napoli" del 2009, redatta al 5° Convegno Internazionale sul tema, sancisce che "La strategia “rifiuti zero” è attualmente il modo più veloce ed economico attraverso cui i governi locali possono contribuire alla riduzione dei cambiamenti climatici, alla protezione della salute, alla creazione di posti di lavoro “verdi” e alla promozione della sostenibilità locale. "
Tenuto conto che la gestione sostenibile delle risorse passa attraverso il raggiungimento di tre obiettivi generali:
  1. Responsabilità dei produttori, a monte del processo produttivo: Produzione e progettazione industriale
  2. Responsabilità della comunità a valle: Modelli di consumo, gestione dei rifiuti e smaltimento
  3. Responsabilità della classe politica, per coniugare la responsabilità industriale e della comunità in un conteso armonioso
Tenuto conto che l'attuazione della "Strategia Rifiuti Zero", sempre secondo la "Carta di Napoli" passa attraverso il processo denominato "Dieci Passi Rifiuti Zero" che si concretizzano in:
  1. separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non e’ un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale.
  2. raccolta porta a porta: organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario settimanale prestabilito.
  3. compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.
  4. riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.
  5. riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.
  6. riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia.
  7. tariffazione puntuale: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli.
  8. recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.
  9. centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
  10. azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dell’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta.
DELIBERA:
  1. Di impegnare il Sindaco e l'Amministrazione comunale all'attuazione della "Strategia Rifiuti Zero" nei tempi più celeri possibili, magari confrontandosi con i Comuni italiani che già hanno attuato suddetta strategia, al fine di un riscontro e del raggiungimento degli obiettivi nel minor tempo possibile.
  2. Di impegnare il Sindaco e l'Amministrazione comunale, ad istituire, come deliberato dal Comune di Perugia, un Osservatorio Comunale, composto da membri delle Istituzioni locali, esperti e cittadini volontari, al fine di coordinare tutte le iniziative possibili tese all'aumento della raccolta differenziata.
  3. Di impegnare il Sindaco e l'Amministrazione comunale, nella creazione di un centro di smistamento per il riuso degli oggetti che possono essere reinseriti nel mercato, da valutare se tale realizzazione sia più opportuna in concerto con il Comune di Perugia.

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