Il giorno 16 febbraio è uscita in edicola la rivista teorica di Rifondazione, della quale mi è stata affidata la direzione. Si chiamerà Su la testa, materiali per la rifondazione comunista.
Uscirà insieme a Liberazione e starà in edicola tutto il mese, sempre acquistabile insieme a una copia del giornale. Sarà infatti una rivista mensile di 64 pagine. Ogni numero conterrà una “questione”, questa volta “la crisi”, il numero 2 “la religione”, il numero 3 “l'Europa” ecc. Seguiranno altre questioni attuali esaminate non in modo cronachistico, ma in tutta la loro ampiezza teorica. In ogni numero una sezione “le pratiche” esaminerà le forme della politica dei soggetti che lottano isolati e senza un blocco sociale di riferimento e storico di prospettiva. Seguirà una sezione “Pensieri critici” contenente interviste interventi recensioni.
L'intento è quello di fornire la sinistra di ipotesi rifondative di una cultura politica comunista, dopo che il comunismo sovietico e la socialdemocrazia europea hanno così clamorosamente e tragicamente fallito. L'impresa è molto difficile, ma il tentativo che facciamo poggia sulla convinzione che essa è oggi storicamente necessaria, per non cadere nella barbarie e nella inciviltà determinate dalla irrimediabile crisi strutturale del capitalismo.
Ci sforzeremo di fornire materiali di discussione e formazione teorica organizzata, non sarà cioè una rivista casuale, nella quale vari intellettuali riversano i loro pensamenti, ma un laboratorio, una cucina, una scuola di analisi proposte e dibattiti, volti a far capire che uscire dalla crisi per rientrare nel capitalismo è una impresa disperata e autodistruttiva, e comporta comunque un abbassamento drastico di diritti e di possibilità, la cancellazione dello stato sociale e l'avvio di prospettive belliche e fascistizzanti. Lo sforzo da fare cioè è invece provarsi a immaginare come si può uscire dal capitalismo, avviando un cammino che non può essere breve né facile, ma -come già dicevo- storicamente necessario per non incorrere nella barbarie capitalistica. Che dilaga non solo da noi in Italia.
Spero che la rivista possa interessarvi e vi ringrazio se la vorrete leggere e farmi avere i vostri giudizi, grazie
Uscirà insieme a Liberazione e starà in edicola tutto il mese, sempre acquistabile insieme a una copia del giornale. Sarà infatti una rivista mensile di 64 pagine. Ogni numero conterrà una “questione”, questa volta “la crisi”, il numero 2 “la religione”, il numero 3 “l'Europa” ecc. Seguiranno altre questioni attuali esaminate non in modo cronachistico, ma in tutta la loro ampiezza teorica. In ogni numero una sezione “le pratiche” esaminerà le forme della politica dei soggetti che lottano isolati e senza un blocco sociale di riferimento e storico di prospettiva. Seguirà una sezione “Pensieri critici” contenente interviste interventi recensioni.
L'intento è quello di fornire la sinistra di ipotesi rifondative di una cultura politica comunista, dopo che il comunismo sovietico e la socialdemocrazia europea hanno così clamorosamente e tragicamente fallito. L'impresa è molto difficile, ma il tentativo che facciamo poggia sulla convinzione che essa è oggi storicamente necessaria, per non cadere nella barbarie e nella inciviltà determinate dalla irrimediabile crisi strutturale del capitalismo.
Ci sforzeremo di fornire materiali di discussione e formazione teorica organizzata, non sarà cioè una rivista casuale, nella quale vari intellettuali riversano i loro pensamenti, ma un laboratorio, una cucina, una scuola di analisi proposte e dibattiti, volti a far capire che uscire dalla crisi per rientrare nel capitalismo è una impresa disperata e autodistruttiva, e comporta comunque un abbassamento drastico di diritti e di possibilità, la cancellazione dello stato sociale e l'avvio di prospettive belliche e fascistizzanti. Lo sforzo da fare cioè è invece provarsi a immaginare come si può uscire dal capitalismo, avviando un cammino che non può essere breve né facile, ma -come già dicevo- storicamente necessario per non incorrere nella barbarie capitalistica. Che dilaga non solo da noi in Italia.
Spero che la rivista possa interessarvi e vi ringrazio se la vorrete leggere e farmi avere i vostri giudizi, grazie
Lidia Menapace
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